la chiesa è orientata secondo i criteri liturgici tradizionali. La facciata non è completamente riconoscibile essendo stata costruita in aderenza la piccola chiesa della congregazione. La parte visibile ospita al centro una finestra rettangolare. L’edificio è concluso da copertura a due spioventi con manto in coppi.
Sul fianco destro della chiesa è presente il caratteristico portico che corre sul lato sud con eleganti colonne rastremate in pietra arenaria. Al centro del portico è posto il portale con fregi scolpiti e timpano spezzato. Internamente la chiesa presenta unica navata divisa da lesene in stucco con basi e capitelli in sette campate di ampiezza e destinazioni diverse. Sopra i capitelli la trabeazione è interrotta dalle arcate e dalle cappelle laterali. Il cornicione praticabile percorre le pareti della navata, coperta da volta a botte. Nella parete d’ambito di sinistra è posto il Fonte Battesimale. Nella terza campata a sinistra è posto l’altare in marmo nero dedicato all’Addolorata, a destra l’altare sempre in marmo dedicato a S. Antonio. La quarta campata, di dimensioni ridotte come la seconda, ospita sulla parete di sinistra il pulpito in legno mentre a destra è presente la cattedra oratoria. Nella quinta campata è posto a sinistra l’altare barocco in marmo nero dedicato al S. Rosario, a destra è presente l’ingresso laterale. Segue la sesta campata, stretta come la seconda e la quarta ed occupata a mezz’altezza da due nicchie contenenti a sinistra la statua di S. Giuseppe e a destra la statua di S. Luigi. La settima campata ospita nella cappella di sinistra l’altare dedico alla Madonna del Carmine, la cappella di destra, sempre con altare in marmo è dedicata all’Assunta e santi Sebastiano, Rocco e S. Antonio. Ai lati dell’arco di trionfo sono posti due ingressi, quello di sinistra conduce al campanile, quello di destra conduce alla sagrestia. Il presbiterio è rialzato di tre gradini, è coperto da tazza circolare. Dietro l’altare maggiore si trova il coro in legno di noce a tredici stalli con braccioli e sedili ribaltabili ed inginocchiatoio suddivisi in tre settori; il coro è coperto da catino absidale
1260 – una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede, la chiesa di “Gavaçio”, dipendente dalla pieve di Clusone, compare sotto l’invocazione a San Lorenzo
1404 – la comunità parrocchiale di Songavazzo si staccò dalla chiesa matrice di Onore, sotto il vescovato di Francesco Aregazzi
1575 – in occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 24 settembre, la parrocchia di San Bartolomeo di Songavazzo, dipendente dalla pieve di Clusone, risultava godere di un reddito di 70 aurei. La comunità contava a quell’epoca 700 anime, di cui 450 comunicate. Nella parrocchiale risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento presso l’altare maggiore, la scuola dei disciplini, e la scuola della Beata Vergine, presso l’altare omonimo
1766 – costruzione del campanile in ceppo locale a vista con elementi in Serizzo rosso
1779 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta l’8 luglio, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da sindaci, la scuola del Carmine, presso l’altare omonimo, retta da sindaci, la scuola del Rosario presso l’altare omonimo, la scuola dei defunti, presso l’altare omonimo e la confraternita della Dottrina cristiana
1787 – non si hanno notizie circa la costruzione dell’originario edificio. Le strutture architettoniche hanno subito nei secoli diverse trasformazioni finché con importanti lavori realizzati sul finire del XVIII secolo viene fissato l’assetto e aspetto attuale
1904 – viene condotta una campagna di restauro degli interni
1958 – vengono rinnovate le tinte interne
1964 – nuova pavimentazione in marmo del presbiterio
1978 – rifacimento dei tetti e posa di nuovi serramenti
1982 – restauro del portico esterno
1986 – realizzazione del nuovo impianto di riscaldamento
1990 – pulitura generale del campanile
1996 – restauro dell’apparato decorativo interno