La piccola chiesa sita in località Cacciamali presenta una facciata in blocchi di pietra disposti ad opus incertum, rivolta verso nord e preceduta da un sagrato in pietra rialzato di un gradino rispetto al terreno circostante. Il fronte principale è protetto da uno sporto di gronda aggettante formato dalle due falde di copertura; al centro, sposto leggermente verso destra è presente l’ingresso principale con contorno in pietre squadrate. All’interno l’aula si presenta ad unica navata e campata coperta da tetto a vista a due falde. Il vano è molto piccolo, le pareti sono intonacate a civile, la pavimentazione è in piastrelle di cotto ed il locale è illuminato naturalmente da una finestra posta sul lato sinistro dell’aula. La parete dell’arco trionfale lascia a nudo, nella parte inferiore, la struttura muraria in pietra; sopra s’imposta l’arco trionfale irregolare in muratura intonacata. Il presbiterio è largo quanto l’aula, è allo stesso livello di quota, non presenta aperture ed ha le stesse caratteristiche dell’aula. L’alate è parte in legno e parte in muratura; sulla parete di fondo vi sono tracce di affreschi in cornici di stucco. A sinistra dell’altare una piccola porta conduce alla sagrestia.
1545 – la costruzione primitiva, probabilmente eretta nel 1545, comprendeva unicamente il vano sacro centrale; il campanile e la piccola sagrestia vennero aggiunti in seguito praticando l’accesso con l’apertura a fianco dell’altare.
1546 – il 22 agosto 1546 viene annotato nei registri della visita pastorale di mons. Vittore Soranzo, coadiutore del card. Pietro Bembo vescovo di Bergamo, viene annotato che sul monte di Cacciamali esiste una cappella non ancora completata.
1546 – tra la seconda metà del XVI secolo e la prima metà del XVII secolo vennero realizzati gli affreschi interni della chiesa.
1565 – il 20 agosto 1565 viene annotato nei registri della visita pastorale del vescovo Federico Cornaro: “… nella contrada di Cacciamali v’è una cappella o oratorio; alcuni lo chiamano di S. Sebastiano e altri di S. Maria della Neve, si va molte volte all’anno per celebrare in soddisfazione di un legato…”
1575 – il 2 ottobre 1575 viene annotato nei registri della visita pastorale di San Carlo Borromeo una breve descrizione della chiesa. La chiesa aveva soffitto di assi, pavimento rotto, un altare disadorno ed era distante dall’abitato.
1994 – nell’autunno del 1994 venne rifatta la copertura e l’interno dell’edificio. I lavori si resero necessari a causa di una frana avvenuta nella primavera dello stesso anno.