esternamente l’edificio presenta un ampio sagrato, parte pavimentato a porfido, parte a verde. Il complesso architettonico, uno dei primi edifici religiosi in stile moderno realizzato in provincia di Bergamo, si sviluppa attorno ad un volume centrale di forma ellittica, alto quasi il doppio degli altri corpi, che costituisce l’aula della chiesa. A sud, lungo l’asse minore dell’ellisse, sorge il volume del presbiterio, alto quanto la chiesa, che, arrotondandosi nella parte terminale, va ad inglobare la torre campanaria. Quest’ultima, realizzata in cemento armato, presenta una pianta ottagonale ed è dotata di cella a sporta. Ai lati del presbiterio sono ubicati simmetricamente i corpi rispettivamente: ad est della sacrestia e ad ovest l’abitazione del parroco. A concludere il tutto un profondo portico che, seguendo l’andamento ellittico dell’aula della chiesa, si sviluppa a nord, lungo la facciata principale, collegando tra loro i volumi della canonica e della sacrestia. Ai lati dell’ingresso principale, posto in opposizione al presbiterio, sono presenti due corpi minori adibiti: l’uno a deposito di paramenti e oggetti sacri e l’altro a centrale termica. Questi corpi minori interrompono solo momentaneamente il portico che riprende poi, nelle direzioni est ed ovest, per concludersi contro i corpi della canonica e della sacrestia. Il porticato, con copertura piana sorretta da colonne in cemento martellinato, è rialzato rispetto al sagrato e presenta gradini di raccordo, in pietra artificiale martellinata, lungo tutti i fronti. Tutti i corpi di fabbrica, intonacati, presentano un basamento continuo, in pietra di Costa di Mezzate lavorata faccia a vista, che prosegue alla stessa altezza anche sotto il portico. In alto, in corrispondenza dell’ingresso principale e di quelli laterali, grandi finestre rettangolari, con andamento verticale, chiuse da vetrate istoriate danno luce all’interno. Le vetrate furono realizzate dalla vetreria Fratelli Taragni di Bergamo su bozzetto del pittore Claudio Nani. La chiesa, a pianta centrale, presenta forma ellittica, con copertura a plafone piano. Ai lati del volume aggettante del presbiterio sono ricavate due cappelle simmetriche, poco profonde. In quella di sinistra, dedicata alla Madonna, è stato inserito, adattandolo, l’altare maggiore proviene dalla vecchia parrocchiale; esso venne completato con un dipinto del ‘600 della scuola di Palma il Giovane raffigurante la Vergine col Bambino in gloria e i santi Carlo, Sebastiano e Rocco. La cappella gemella presenta un altare di medesimi stile e fattura, mentre la pala, realizzata nel 1957 da Arturo Monzio Compagnoni, rappresenta S. Giuseppe con i santi Agnese, Luigi, Domenico, Savio e Maria Goretti. Dello stesso autore sono anche i dipinti, realizzati nel 1954, presenti sui registri alti delle pareti, rappresentanti i quattro Misteri Mariani; oltre a due quadri dedicati a Pio XII e a Giovanni XXIII. A completamento dell’apparato decorativo delle pareti dell’aula, inseriti nei riquadri alti dei rivestimenti lignei a parete, sono presenti quattordici pannelli raffiguranti le scene della Via Crucis, realizzati a sbalzo su lastre di rame argentato, opera dello scultore Luigi Guerinoni di Bergamo. Dello stesso autore sono i due pannelli della stessa fattura, posti ai lati del presbiterio, rappresentanti Cristo Agonizzante e Cristo Risorto. Il presbiterio, a pianta trapezoidale, è rialzato rispetto all’aula e raccordato con essa tramite una scalinata continua di cinque gradini. L’altare maggiore, realizzato in marmo, è posto in posizione centrale, dietro ad esso, sulla parete di fondo, si trova il coro ligneo, opera dell’impresa Stefano Morotti di Montello. Le pareti laterali del presbiterio, leggermente ricurve, presentano nella parte inferiore un rivestimento ligneo; mentre nella parte superiore sono decorate con i dipinti, realizzati nel 1960 da Arturo Monzio Compagnoni, rappresentanti la Moltiplicazione dei pani e il Serpente di bronzo.
1940 – don Palmino Berbenni, parroco della comunità di Monticelli, vista l’insufficienza della chiesa di allora costituì nel 1940 un comitato “pro erigenda chiesa”
1949 – il giorno 1 novembre 1949 il vescovo Adriano Bernareggi benedì la posa della prima pietra della nuova chiesa
1949 – la nuova parrocchiale venne eretta su progetto dell’arch. Giulio Galmozzi, il terreno fu donato dal sig. Emanuele Maffeis. La costruzione, che venne affidata al’impresa Bozzoni di Costa Serina, iniziò nel 1949 e terminò nel 1952
1952 – il 6 dicembre 1952 la chiesa venne consacrata
1954 – il vescovo Piazzi consacra le due campane fuse dalla ditta Bianchi di Varese utilizzate per reintegrare il concerto campanario di quelle tolte durante la guerra
1956 – venne acquistato un nuovo altare per il completamento di una cappella. L’altare ha come pala un quadro dei Santi Giuseppe, Agnese, Luigi, Domenico Savio e Maria Goretti, realizzato da Arturo Monzio Compagnoni
1959 – la decorazione della chiesa venne completata a cura di Arturo Monzio Compagnoni con i dipinti realizzati nella parte alta della parete raffiguranti i quattro “Misteri Mariani”, “La moltiplicazione dei pani” e “Il serpente di bronzo”, ai lati del presbiterio
1963 – venne edificato dalla ditta Rino Benis il campanile con cella a sporta a continuazione del progetto dell’arch. Giulio Galmozzi. Il castello terminale venne dotato del concerto di 5 campane tolto dalla vecchia chiesa, fuso dal Monzini nel 1825 e reintegrato con due campane, in luogo di quelle tolte durante la guerra, fuse dalla ditta Bianchi di Varese
1970 – venne ristrutturato il presbiterio con la predisposizione della nuova mensa come altare comunitario richiesto dalle nuove norme liturgiche volute dal Concilio
1970 – nello spazio lasciato libero nel pavimento viene inserito l’impianto ad aria condizionata per il riscaldamento della chiesa.
1970 – l’altare comunitario venne benedetto e consacrato dall’arcivescovo mons. Clemente Gaddi che vi sigillò le reliquie dei Santi Alessandro, Antonio e Giovanni Bosco
1971 – il battistero venne ristrutturato secondo i dettami del Concilio, utilizzando il fonte esistente risistemato a destra del presbiterio nello spazio ricavato nel corridoio che dalla chiesa porta alla canonica
1971 – il tetto venne rifatto con la sostituzione delle lastre di alluminio aggraffate con la messa in opera di una nuova copertura composta da due strati di catrame sormontati da lastre di rame
1976 – l’interno e l’esterno della chiesa vennero ritinteggiati ad opera della ditta Pietro Carrara di Serina, sotto la direzione dell’arch. Galmozzi
1976 – venne realizzato il coro in legno lavorato dall’impresa Stefano Morotti di Montello
1981 – venne acquistato dalla ditta Inzoli Pacifico di Cremona il nuovo organo
1994 – venne rifatto l’impianto di riscaldamento
2007 – nel 2007 vennero effettuate opere generali di manutenzione straordinaria su progetto dell’architetto Ermanno Lorenzi