la chiesa, facente parte integrante del vecchio convento di clausura, è orientata secondo lo schema liturgico tradizionale ed è raggiungibile tramite due rampe di scale che dalla quota della strada conducono al sagrato. La facciata della chiesa che si eleva rispetto all’edificio in cui è inserita presenta al l centro il portale in marmo con ritti dotati di basamenti propri, architrave e doppio ordine concluso da timpano spezzato con al centro una piccola edicola recante una lapide nera. Sopra il portale, sono collocate tre finestre con inferriate. Sopra queste, vi è una finestra semicircolare, suddivisa in tre settori da due montanti. Internamente presenta pianta a croce greca coperta nei bracci da volta a botte, mentre nel transetto da tazza circolare. Lesene in stucco, partendo da basamenti in pietra locale e terminando con capitelli corinzi, si innalzano fino a raggiungere la trabeazione dotata di fregio lavorato con stucchi e completo di cornicione che corre lungo tutte le pareti della navata. Il primo braccio in corrispondenza dell’ingresso, ospita a sinistra e a destra due confessionali. Il braccio di sinistra presenta, addossata alla parete di fondo, l’ altare dedicata alla Madonna del Rosario. Il braccio di destra presenta invece, addossato alla parete di fondo, l’altare dedicato a S. Carlo Borromeo. Il presbiterio è rialzato di un gradino ed è coperto da volta a botte. Due ingressi posti nella parete di fondo conducono alla sagrestia
1650 – costruzione della chiesa annessa al convento di clausura
1677 – consacrazione per mano del vescovo di Bergamo Daniele Giustiniani.
1810 – con il decreto di Napoleone che ordinava la soppressione di tutti gli Istituti religiosi, il Convento fu messo all’asta e fu acquistato da un Almennese il quale lo cedette ai tre corpi morali di Serina: Comune, Fabbriceria e Congregazione di Carità’
1977 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro