L’edificio, correttamente orientato, sorge in un lotto rettangolare, attestato alla via di accesso che altro non è che la dorsale principale a verde della città giardino di Milanino; antistante alla facciata principale vi è un vuoto urbano adibito a piazza semipedonale.
Il progetto dell’architetto Cassi Ramelli trova riferimenti nell’architettura basilicale tradizionale, ravennate e milanese.
La pianta dell’edificio è a tre navate, con cappelle laterali che si aprono solo lungo il lato nord, mentre il lato sud è caratterizzato da finestre ad arco.
Sempre a nord in prossimità del presbiterio è collocato un volume a pianta rettangolare in cui trova spazio la cappella dedicata alla Regina Pacis.
A lato del presbiterio nell’angolo sud-est è collocata la sacrestia.
La facciata principale è definita da un pronao composto da tre fornici ad arco, di cui quello centrale più alto e i due laterali sormontati da aperture quadrangolari, prive di cornici
di inquadramento.
A nord nella profondità del vestibolo è collocato l’accesso al battistero a pianta circolare che si erige esterno al manufatto architettonico dell’edificio sacro.
Alla chiesa si accede attraverso una scalinata che conduce al pronao e tre portali, collocati all’interno di quest’ultimo.
Il portale centrale in bronzo è sormontato da una grande apertura finestrata rettangolare e dalla scritta dedicatoria “REGINA PACIS D.”. I portali hanno cornici in pietra.
Dai portali si entra all’aula assembleare scandita dalla ritmica presenza in sequenza di esili pilastri a sezione rettangolare e dalla copertura della navata principale che simula una successione di travi lignee che ne scandiscono la profondità.
Unica innovazione rispetto agli impianti basilicali tradizionali è la diffusa illuminazione ottenuta con il prolungamento del presbiterio su cui è impostata una cupola a finestratura continua racchiusa da un tamburo quadrangolare.
Una teoria di arcate cieche su quattro ordini caratterizza la parete interna dell’abside.
La mensa è posta al centro del presbiterio ad esso fa da sfondo l’altare in pietra, un manufatto architettonico dalla semplicità formale, in cui è collocato il tabernacolo sormontato dal ciborio a tempietto in metallo, realizzato in fase di costruzione su disegno di Cassi Ramelli.
A destra del presbiterio è collocato un fonte battesimale e alla sinistra un piccolo organo a canne.
Alle pareti della navata sono appesi delle tele provenienti da Palazzo Omodei a Cusano.
1913 – La chiesa della Regina Pacis sorge nel quartiere di Milanino, in un’area compresa tra i territori di Cusano e di Cinisello Balsamo, in un terreno in cui ha trovato sviluppo nei primi decenni del Novecento un villaggio-giardino voluto e progettato da Luigi Buffoli, presidente dell’Unione Cooperativa, secondo i canoni delle città giardino inglesi. L’idea dell’edificazione di uno spazio sacro risale ai primi anni del XX secolo, subito dopo la fondazione della città giardino di Milanino, a seguito della richiesta di un piccolo gruppo di abitanti.
Un primo progetto fu affidato all’Ing. Giani nel 1913, successivamente nel 1919 venne acquistato il terreno dove edificare l’edificio sacro, ma i lavori di edificazione non partirono.
Nel novembre del 1920 il cardinal Ferrari concesse che la chiesa di Milanino dedicata a Maria Regina della Pace fosse denominata “tempio votivo diocesano” in ringraziamento della pace donata all’Italia e a suffragio dei caduti della Grande Guerra.
1921 – Nel maggio del 1921 si diede inizio ai lavori di edificazione della cripta principale costruita a beneficio della nuova comunità che stava sorgendo nel quartiere.
Nel 1925 dopo la costruzione della casa canonica, Milanino fu stralciato dalla parrocchia di Cusano e con decreto del 2 ottobre 1926 il cardinale Tosi rese indipendente la chiesa di Milanino che divenne parrocchia e affidata al delegato arcivescovile: don Emilio Tacchi.
La storia dell’edificazione si protrae per più di un ventennio a seguito di una serie di problematiche legate a questioni di natura economica e di proprietà del terreno. Nel 1928 la chiesa non era ancora costruita e l’allora delegato arcivescovile decise di ingrandire la cripta. La commissione diocesana per l’Arte Sacra nel 1930 considerò non idoneo il progetto elaborato nel 1929 da parte dell’architetto Vinarelli. Nel 1935 un decreto regio stabilì a Milanino lo stato di parrocchia e la possibilità di nominare il primo parroco, e venne confermato don Tacchi
1937 – Nel 1937 grazie ad una cospicua donazione, venne realizzata la chiesa su progetto dell’arch. Antonio Cassi Ramelli in collaborazione con l’ing. Lugli. Si tratta di una architettura tradizionale di tipo basilicale che ha come modelli di riferimento la chiesa di S. Apollinare Nuovo a Ravenna per la pianta a tre navate; la Chiesa di S. Pietro in Gessate a Milano per l’analogia delle cappelle laterali; S. Ambrogio a Milano per il rivestimento esterno a mattoni a vista e la copertura a spiovente. Gli autori nella stesura del progetto fecero riferimento alla Lettera Pastorale del 1934, dove l’allora Vescovo Schuster, richiamava i temi a cui l’architettura religiosa doveva far riferimento, attenendosi alla tradizione ecclesiastica, e definendo l’impianto basilicale come il più consono. Nella distribuzione volumetrica dell’edificio sacro a sottolineare la tradizione basilicale, venne posizionato il battistero esternamente accanto alla facciata. Il 1° ottobre del 1939 avvenne la dedicazione.
2008 – Nel 2008 è stata rivista la viabilità cittadina da parte dell’amministrazione comunale della città di Cusano Milanino nell’area antistante la chiesa. Il sagrato è divenuto quindi uno spazio protetto dalla circolazione ed esclusivamente pedonale che favorisce la sosta di chi lo fruisce. Contestualmente venne aggiunta alla sinistra della facciata e antistante al volume architettonico del battistero una fontana e alla destra un elemento circolare contenente una scalinata e la rampa che conduce alla quota d’ingresso allo spazio sacro.
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