La chiesa si contraddistingue per una bella facciata in cui si aprono tre ingressi, un portone principale e due porticine laterali sormontate da finestrelle mistilinee. Il portale centrale è inquadrato da piatte lesene e coronato da una cornice in gesso ricca di volute che contiene le teste di due cherubini e lateralmente le sagome di graziose rose.
Le tre porzioni della facciata sono divise per mezzo di lesene di cui le centrali salgono a delimitare una porzione mediana molto più elevata rispetto alle laterali. Infatti mentre le due ali esterne sono sormonate da mezzelune con un motivo di oculi ciechi, la porzione centrale prosegue in un ordine superiore che presenta al centro, un finestrone rettangolare sormontato da un cartiglio che ricorda la dedicazione della chiesa alla Madonna Assunta: Mariae Asumptae Dicatum.
I due ordini sono raccordati per mezzo di una fascia marcapiano, un’altra divide l’ordine superiore dal coronamento della facciata che, all’interno di un grande oculo, reca una statuina della Madonna. La facciata risulta particolarmente mossa. L’interno diviso in tre navate, mostra parimenti un’architettura mossa. Le due navatelle laterali, di altezza inferiore rispetto alla nave centrale, si estendono per due campate sostenute da pilastri poliedrici. Nella campata successiva, quella del transetto contenuto entro il perimetro dell’edificio, le volte tornano ad alzarsi al medesimo livello del soffitto della navata centrale, per poi abbassarsi di nuovo in corrispondenza delle due cappellette che sorgono ai lati della zona presbiteriale. Un arcone introduce al presbiterio ed un secondo arco alla zona absidale che è particolarmente profonda e sormontata da un catino voltato a spicchi entro i quali sono incassate tre finestre. L’altare maggiore in muratura è ricoperto anteriormente da pregiati marmi policromi di forme barocche ed è coronato da un tempietto circolare. Le due cappelle ai lati del presbiterio sono dedicate, quella di destra a Sant’Antonio da Padova e quella di sinistra alla Beata Vergine Maria. L’intera chiesa è percorsa da una fascia marcapiano su cui si innestano volte decorate con pregevoli stucchi. Nella zona absidale si infittiscono gli archi e gli arconi delle volte, realizzati durante il rinnovamento della prima metà del XVIII secolo. La prima campata della navata sinistra ospita il fonte battesimale in marmo. In controfacciata è posto l’organo datato 1901, realizzato dai fratelli Lingiardi.
1600 – Il primo parroco di Bornasco fu don Giovanni Vacchini (1609-1630), a lui si deve la compilazione del primo inventario nel 1618. Questa notizia ci permette di far risalire l’origine della chiesa a prima del 1618. Esiste una descrizione della chiesa risalente al 1680 che fa luce su come doveva essere la chiesa seicentesca: fabbricata “in pietra cotta coperta di coppi”, “in tre navi con una cappella nel mezzo (ovvero la cappella absidale)…nella cappella è installato l’altare maggiore…A sinistra vi è la cappella del S.mo Rosario, …vi è un’altra cappella sprovvista d’altare, contiene solo il confessionale”.
1700 – Durante la prima metà del XVIII secolo, la chiesa subì un importante rinnovamento che le conferì l’aspetto attuale. Anche l’altare maggiore fu realizzato in questo periodo, così come le balaustre delle cappelle ai lati del presbiterio.
1726 – Il coro venne edificato prima del 1726, il resto dell’edificio dopo quella data. In un documento di quell’anno si legge, infatti, in “chiesa di fabbrica vecchia” e “in choro di fabbrica nuova”.
1959 – Il restauro più recente della chiesa risale al 1959.
1990 – Degli anni Novanta è invece la tinteggiatura degli interni realizzata con colori chiari, che conferiscono allo spazio interno maggiore luminosità e ampiezza.
2013 – Nel corso dell’anno 2014 è iniziata una campagna di lavori di restauro e consolidamento statico che ha riguardato l’intera chiesa, dopo che è stata accolta la richiesta di contributo CEI del 2013.