La chiesa è parte integrante, anche se riconoscibile, del complesso della casa alpina Pio X, che sorge in Val Biandino a circa 1700 m. di altitudine. L’edificio si presenta di forma e materiali semplici, anche a causa della difficoltà morfologiche del luogo, esternamente: “le murature fatte con grossi pezzi di pietra, quasi naturalmente squadrati, saranno come tutto il resto lavorate a mosaico, poiché nessun intonaco potrebbe resistere agli insulti dei geli invernali”. Unici elementi di interesse sono il portale d’ingresso e le finestre, le cui cornici in cemento armato dovettero essere suddivise in pezzi di piccole dimensioni e di peso non superiore ai 100 kg., per poter essere trasportate con la funicolare. La copertura si caratterizza per le due falde molto inclinate e ricoperte da pannelli in lamiera per impedire alla neve di depositarsi sul tetto della chiesa.
Internamente la chiesa presenta un unico ambiente, le pareti nella parte inferiore presentano una perlinatura in legno, ed in quella superiore sono intonacate e tinteggiate. Unico apparato decorativo sono le due frasi, a sinistra di S. Ireneo e a destra di S Agostino. Per evidenziare la zona del presbiterio vi è una pedana piastrellata, che accoglie l’altare, e una fascia rossa dipinta sulla parete di fondo che inquadra la statua lignea della Madonna. Sia il soffitto che la pavimentazione sono realizzati in legno.
1907 – Ancora prima che si formalizzasse l’acquisto del terreno, che avvenne solo due mesi dopo, domenica 23 giugno 1907 si pose la prima pietra della Casa Pio X, nell’area su cui poi sarebbe sorta la Chiesa.
1907 – Si diede avvio, sotto la direzione lavori dell’ing. Giulio Martelli, alla costruzione della Casa e dell’annessa Chiesa.
1922 – Vennero avviati i lavori di ampliamento della Casa, affidati all’impresa edile Rusconi Amedeo – Dell’Oro Virginio di Lecco, con l’ampliamento del corpo centrale e l’aggiunta di un altro corpo sul lato sinistro della Casa. Nell’occasione vennero eseguiti lavori di manutenzione anche alla copertura della Chiesa.
1944 – Il giorno 11 ottobre 1944 ebbe luogo il grande rastrellamento in Val Biandino, ad opera dei tedeschi coadiuvati dalle SS italiane in forza ad Introbio. Questi circondarono la Casa Pio X appiccando il fuoco ai diversi piani. Della Casa rimasero in piedi solo i muri perimetrali, anch’essi dannegggiati. Anche la Chiesa ebbe lo stesso trattamento e nulla rimase della ricchissima collezione di reliquie, ne dei paramenti sacri.
1956 – In questi anni si diede avvio, con non poche difficoltà di reperimento dei fondi, ai lavori di ricostruzione del complesso. Si partì dalla ricostruzione delle murature perimetrali e venne però stabilito di ricostruire solo il nucleo centrale. Per la Chiesa si decise di aumentarne l’altezza e creare una copertura con spioventi molto accentuati per salvaguardarla dalle ingenti nevica invernali.
1977 – Il 9 novembre 1977 viene rogitato l’atto ufficiale di donazione della Casa Pio X alla Chiesa Parrocchiale San Nicolò di Lecco da parte dell’Immobiliare Val Biandino, fondata nel 1920 da mons. luigi testa, che ne deteneva la proprietà.
1980 – La nuova proprietà avvio consistenti lavori di ristrutturazione ed ammodernamento degli impianti. I lavori riguardarono principalmente la Casa, ma venne rifatto anche il tetto della Chiesa, rimesso a nuovo il portale di ingresso, tinteggiato l’interno e montata la perlinatura in legno lungo le pareti.