Chiesa della Beata Vergine del Pilastrello (Bresso)

Diocesi di Milano - chiesa sussidiaria - Lombardia

Bresso - Via Vittorio Veneto 89 - MI - 20091

02/6100882

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

I (?) – L’attuale edificio di culto sorge in corrispondenza del quinto miglio di un’antica strada romana consolare che collegava Milano ad Arosio che era contrassegnato da una pietra miliare (o pilastrello). E’ ipotizzabile che attorno all’antico pilastro sia stato in seguito edificato un piccolo luogo di culto, verosimilmente un’edicola votiva dedicata al culto della Madonna.
XV – La costruzione dell’edificio di culto è databile al 1400, come riportato nel Liber Chronicus della Parrocchia dei SS. Nazaro e Celso. Le fonti storiche riferiscono inoltre di un’antica iscrizione posta sulla balaustra dell’altare, di cui oggi non vi sono più tracce, che conferma tale datazione.
XVI – Le prime descrizioni dell’edificio risalgono alle visite pastorali di fine ‘500 – inizio ‘600: si tratta di due ambienti entrambi di forma quadrata e con pavimento in cotto: l’oratorio e la cappella, sopraelevata di un gradino rispetto all’aula dell’oratorio e delimitata da una balaustra lignea. Le pareti interne sono descritte come semplicemente intonacate e prive di apparati decorativi, fatta eccezione per l’affresco della Beata Vergine con bambino che adorna la parete presbiterale.
XVII – La balaustra in legno è stata sostituita con una balaustra in pietra, come si desume dagli atti della visita pastorale del 1686 del mons. Tranchedino, che dà come indicazione di aggiungere un cancelletto in ferro.
XVIII – Gli affreschi che adornano le pareti, con le raffigurazione dei santi, e la volta del presbiterio (Dio Padre tra serafini e cherubini) sono databili alla prima metà del 1700, realizzati su commissione della contessa Caterina Perini, e sono citati per la prima volta negli atti della visita pastorale del 1756 del card. Pozzobonelli. L’ipotesi di attribuzione degli affreschi è al Rial, della famiglia valsesiana dei Realis, di cui si trova firma sul libro di canto sostenuto dai due angeli nella lunetta centrale.
1857 – Al 1857 risale la collocazione in opera dell’attuale altare in marmo e al 1860 risale il primo intervento di restauro sugli affreschi del presbiterio, come si desume dagli atti della visita pastorale del 1901 del card. Ferrari.
1933 – Restauro della facciata principale, intervento sulla copertura e messa in opera di una cancellata in ferro a chiusura del sagrato.
1938 – Restauro degli apparati decorativi delle superfici interne; in particolare vengono riportati alla luce i simboli mariani dell’arco trionfale e le decorazioni della volta del presbiterio.
1959 – Interventi sull’interno dell’edificio e rimozione all’esterno della cancellata in ferro del sagrato.
1986 – Restauro delle superfici dipinte eseguito dallo studio Luzzana di Civate (LC)
1998 – Intervento contro l’umidità di risalita mediante isolamento delle pareti laterali dell’aula, con la ripresa sul lato interno della finitura della fascia bassa.