La facciata si presenta scandita nella parte inferiore da 10 colonne di ordine corinzio poggianti su grandi basi che interessano tutto il fronte della chiesa. Le quattro colonne centrali sono addossate alla parete ed incorniciano il grande portale centrale processionale mentre le colonne poste ai lati delimitano due esedre con gli ingressi laterali, a mo’ di portico. Due grandi torce decorative in ceppo sono poste nei primi intercolunni ai lati del portale centrale. A ridosso dei capitelli corre un fregio plastico in stucco composto da nove formelle che raccontano alcuni fatti fra i principali della vita di Gesù. Da sinistra: l’Annunciazione. la Nascita di Gesù, la Presentazione al tempio, la Fuga in Egitto, Gesù tra i dottori del tempio, il Battesimo di Gesù, Gesù di fronte a Pilato, la Crocifissione, la Resurrezione. La parte superiore della facciata, sorretta da un architrave modanata poggiante sui capitelli delle dieci colonne, presenta un avancorpo corrispondente alla navata centrale concluso da un timpano. Questo volume è suddiviso in tre parti da quattro lesene con al centro una finestratura a lunotto sottolineata da un fregio semicircolare e concluso da due angeli. Ai lati le statue di S. Luigi e di S. Gaetano. Nei riquadri sopra le statue vi erano le scritte in latino che recitavano “cercate prima il regno di Dio/Poiché non abbiamo seguito l’Innocente, imitiamo il penitente”. Alle due estremità dalla facciata sono rappresentati i simboli dei quattro Evangelisti con iscrizioni in latino con i precetti “Amerai il Signore, Dio tuo” e “Amerai il Prossimo tuo”. In centro al timpano vi era la scritta “Sanctissimo Redemptori Dicatum”. La porta centrale in legno è stata, nel 1986, rivestita da formelle in rame sbalzato realizzate da Claudio Nani. Le formelle rappresentano il peccato originale, Caino che uccide Abele (in alto), il Concepimento di Gesù, il Redentore (in centro), il Figliol prodigo, l’abbraccio del Papa con il Patriarca d’Oriente (in basso). Sopra la porta centrale l’ornamento a rilievo con stemma vescovile è opera di Giuseppe Brini.
L’interno, di gusto settecentesco, è a pianta quadrata divisa da tre navate, con transetto e profondo presbiterio con abside semicircolare. Il transetto e la navata centrale formano una croce greca. Ai lati del presbiterio vi sono la cappella dell’Addolorata (a sinistra) e la sagrestia (a destra). La cupola sottolinea l’incrocio tra navata principale ed il transetto, mentre le coperture con volta a botte si dispongono secondo gli assi della croce greca. Quattro volte a vela, infine, concludono le navate laterali. Il presbiterio è invece coperto da cupola ellittica. Le coperture sono interamente affrescate, con quadrature a stucchi bianchi e dorati.
Gli altari laterali di entrambe le navate hanno tutti la stessa struttura: ospitano la statua del santo a cui sono dedicati, all’interno di una nicchia centrale, accompagnata da altre due statue su basamenti laterali. Nel transetto sinistro vi è l’altare dell’Immacolata. L’impianto è baroccheggiante. Anche qui la struttura rispecchia quella degli altari accanto.
Il presbiterio risulta sopraelevato di cinque gradini rispetto al livello delle navate. L’altare maggiore fu disegnato da Giacomo Quarenghi, ma fu realizzato circa vent’anni dopo da Pietro Giacomo Manni, con alcune modifiche rispetto al progetto originale. Dal transetto sinistro si accede alla cappella dell’Addolorata, che si sviluppa lateralmente al presbiterio. L’epigrafe sull’ingresso (1820) fa riferimento al culto verso la Madonna del Buon Consiglio. La pianta della cappella è ottagonale: l’altare dedicato all’Addolorata proviene dall’antica chiesa parrocchiale di S. Grisogono. La struttura è in marmo nero con tarsi in marmi colorati.
1756 – venne condotta una petizione guidata da diversi personaggi illustri del paese di Seriate. La petizione chiedeva al Vescovo l’approvazione per la realizzazione di una nuova chiesa più adatta alle esigenze della comunità
1756 – la chiesa fu realizzata nella sua struttura fondamentale nel periodo 1769-1778, in base al progetto redatto dal conte arch. Nicolino de Conti di Calepio, approvato dalla fin dal 1756
XIX – all’inizio del XIX secolo veniva realizzata la prima pubblica fontana su disegno dell’arch. Simone Elia. Dell’opera persa e dimenticata ci rimane soltanto una descrizione dettagliata allegata al contratto per l’esecuzione della sessa, datato 20 luglio 1805.
XIX – nella prima metà dell’Ottocento viene realizzata pure la cappella dell’Addolorata.
1808 – La Chiesa venne consacrata il 10 settembre 1808 dal Vescovo Gian Paolo Dolfin con il titolo del SS. Redentore.
1832 – realizzazione del fronte principale su progetto dell’architetto Berlendis
1924 – Nel 1924 viene realizzato l’oratorio del Sacro Cuore di Gesù e posto in comunicazione con la chiesa attraverso la Cappella dell’Addolorata
1937 – dell’ing. Angelini è il progetto del nuovo campanile, che viene disegnato in proporzione alla mole della Parrocchiale ed in armonia stilistica con la sua facciata. Il campanile, sostituì quello tuttora esistente in piazza Bolognini, sul lato sinistro della chiesa. Date significative di quest’intevento sono: il 13 giugno 1937 – posa della prima pietra – e il 16 ottobre 1938 – giorno della sua inaugurazione.
1960 – parziale riduzione della sezione muraria dello spigolo esterno della chiesa a causa della sistemazione della sede stradale di via Dante
1960 – restauri interni ed esterni
1961 – formazione di nuovo impianto elettrico per l’illuminazione
1981 – ritinteggiatura della cappella dell’Immacolata
1982 – sistemazione del sagrato
1985 – restauro alla cappella dell’Immacolata e riordino della sagrestia
1988 – Il 2 maggio 1988 iniziarono sulla facciata principale i lavori di restauro conservativo
1997 – restauro conservativo della cupola
2009 – restauro altari laterali Madonna del Rosario e San Giuseppe
2011 – restauro stucchi volta dell’altare di San Giuseppe