la parrocchiale, posta nel cuore della frazione ed orientata con l’abside a sud, è anticipata da un breve sagrato pavimentato con lastre di pietra. La facciata è preceduta da un portico aperto ad archi su due lati, poggianti su colonne in pietra. In alto è posta una finestra rettangolare. Sopra il portico la facciata continua intonacata e priva di decorazioni, fatta eccezione per una finestra circolare che illumina l’interno . Il fronte principale si conclude con la copertura due spioventi coperta da tetto con struttura in legno a due spioventi. Sulla sinistra della chiesa si erge il campanile in pietra a vista.
L’interno presenta una pianta a croce latina coperta in un primo tratto da volta a botte e nel transetto da tazza ellittica poggiante su quattro archi con relativi pennacchi. Nel primo tratto, la navata è suddivisa da coppie di lesene, in due campate. Le lesene sono poggianti su alto basamento e sono concluse da capitelli corinzi su cui poggia la trabeazione e il cornicione che corre lungo il perimetro della navata.. Il transetto si apre accogliendo due altari dedicati alla Madonna del Rosario a sinistra e a S. Carlo a destra. Nelle pareti d’ambito della chiesa sono posti due ingressi che conducono a sinistra alla sagrestia e a destra ad un ripostiglio. Il presbiterio è rialzato di cinque gradini ed è coperto da tazza. Il coro è absidato e coperto da catino
1659 – il vescovo Gregorio Barbarigo, durante la sua visita, registrava presso la chiesa parrocchiale, oltre alla scuola della dottrina cristiana, la presenza delle confraternite del Santissimo Sacramento e del Rosari
1666 – secondo quanto riportato dal cancelliere Marenzi la parrocchia di Ossanesga risultava intitolata ai Santi Vito e Modesto e unita con quella di Scano al Brembo. Infatti il curato preposto alla chiesa di Ossanesga era il medesimo di Scano
1753 – a parrocchia di Ossanesga, acquisì piena autonomia dalla parrocchia di Scano, solo in data 24 giugno, ad opera del vescovo Antonio Redetti, quando venne eretta canonicamente in parrocchia autonoma
1781 – nella relazione del parroco di Ossanesga, redatta in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, il 23 aprile, la chiesa parrocchiale figurava intitolata ai Santi martiri Vito, Modesto e Crescenza. Aveva tre altari. All’altare maggiore era eretta la scuola del Santissimo Sacramento e a quello dedicato alla Beata Vergine del Rosario era istituita l’omonima confraternita. Erano presenti anche, la confraternita del Suffragio e la scuola della dottrina cristiana
1852 – le strutture dell’antica chiesa vengono in parte demolite per lasciar spazio alla nuova costruzione
1867 – consacrazione della chiesa per mano del vescovo Pier Ligi Speranza che le confermò l’antico titolo e incluse nell’altare maggiore le reliquie dei santi Claro, Placido e Valeria. Due anni dopo la chiesa viene riconsacrata a causa di un grave spargimento di sangue
1903 – realizzazione degli affreschi della volta
1910 – realizzazione degli altari laterali
1953 – ripresa delle tinte delle dorature interne
1974 – impianto di riscaldamento ad aria
1982 – nuova vetrata istoriata sul fronte principale
1986 – restauro dei prospetti esterni
2009 – manutenzione straordinaria copertura
2011 – consolidamento statico della volta e restauro degli affreschi
2012 – adeguamento impianto elettrico e manutenzione facciate