La piccola chiesa orientata ad impianto rettangolare, con abside emiciclica estradossata, faceva parte di un complesso rurale detto Cascina Corte Regina e risulta attualmente è attorniata da palazzi residenziali. La facciata principale è a capanna in laterizi a vista, L’unico portale architravato di accesso è sormontato da un arco gotico cieco e superiormente da un semplice rosone vetrato. Una formella con Madonna e Bambino arricchisce l’arco gotico cieco. Ai lati della facciata due pilastri angolari chiudono la facciata che si conclude con una cornice ad archetti pensili in cotto, con sottostante fascia intonacata a seguire l’andamento a due spioventi della copertura. I Fianchi laterali sono anch’essi in laterizio a vista con una lavorazione a incisioni inclinate degli elementi in cotto. In partivcolare il fianco settentrionale registra la stratificazione degli interventi di tamponatura e modifiche subiti dall’edificio. L’abside semicircolare, frutto di un intervento di completamento novecentesco a seguito delle distruzioni belliche è intonacato. A destra si erge il campanile. L’interno è a unica navata con il tetto a capriate lignee a vista. Sulla parete sinistra si aprono quattro finestre di cui una di piccole dimensione in prossimità dell’abside, con medaglioni affrescati ai lati. Sempre sulla parete interna di sinistra, poco dopo l’entrata, in una piccola nicchia, poggia una Madonnina in pietra. Il catino absidale, diversamente dalle altre pareti in laterizio a vista,è interamente decorato e dipinto dal pittore Martinetti. A destra dell’abside è collocato, incastonato nel muro, il tabernacolo di ottone e rame.
XII – Sin dal secolo XII, è ricordata, ad est di Crescenzago, una località chiamata Corte Regina, nella quale si trova la chiesetta di S. Maria.
XV – Trasformato in lazzaretto nel XV secolo, nel secolo successivo venne decorato da affreschi e vi si trasportò una crocifissione lignea proveniente dalla distrutta Santa Tecla.
1611 – Nel 1611, il Cardinale Federico Borromeo, in visita a Corte Regina, trovò, tra l’altro, che le monache, dette Vergini di Vettabia, facevano celebrare delle messe perché avevano, accanto alla chiesa, dei beni immobili. Si deve a loro il cambio di dedicazione. Infatti, nel 1704, il delegato dell’arcivescovo Archinti, in visita a Corte Regina, annotò che la chiesa era chiamata Oratorio dei tre Re Magi, ed aveva sull’altare maggiore una tela raffigurante appunto la Vergine con Gesù Bambino adorato dai Magi.
1943 – Parte del campanile fu demolito da bombe durante la seconda guerra mondiale.
1950 – Il prevosto di S. Giuseppe dei Morenti, don Giuseppe del Corno, intravisto il pericolo della totale distruzione della chiesetta, riuscì a farla donare alla sua parrocchia, iniziandone il restauro.
1967 – La chiesa venne inaugurata dal cardinale Giovanni Colombo il 6 gennaio 1967.