La chiesa di Sant’Antonio a Ferno presenta una pianta a tre navate con coro quadrato, sia la navata centrale che quelle laterali sono coperte da volte a botte decorate.
Entrando a destra sulla parete laterale nella prima campata, si trova un dipinto raffigurante Santa Margherita Maria Alacoque, segue una vetrata con la rappresentazione di San Giovanni bosco e, nella campata successiva, Sant’Antonio in un altare in finto marmo con data 1900.
Nella campata successiva è presente un altare in marmo con al centro una pala d’altare su tela raffigurante la morte di San Giuseppe.
Nella campata successiva è collocata una vetrata policroma raffigurante San Carlo Borromeo che comunica gli appestati.
Al termine della navata laterale destra si trova un grande altare marmoreo contenente il simulacro del crocifisso.
Sono presenti raffigurazioni ad affresco anche nelle volte della campata e raffigurazioni di santi negli intradossi delle arcate tra la navata centrale e le laterali.
Il presbiterio, delimitato da corte balaustre e sopraelevato di tre gradini sulla aula, è dominato dall’altare settecentesco di tipo borromaico davanti al quale è stato collocato un altare post conciliare.
Sulla destra, guardando il presbiterio, è presente un ambone amovibile e sulla sinistra la sede del celebrante.
Sui fianchi del presbiterio sono raffigurati scene tratte dalle sacre scritture e raffigurazioni di santi.
Nella volta, oltre alle raffigurazioni dei quattro Evangelisti, è rappresentata al centro la Santa Trinità. Nell’abside è raffigurato il Cristo Re tra angeli, ai piedi del quale due papi implorano la sua pietà insieme a una raffigurazione dell’umanità.
La navata sinistra, per chi entra, termina con un altare in marmo contenente una statua della Madonna del Carmelo datato 1707.
Nella prima campata, partendo dall’altare maggiore, si trova una raffigurazione della Sacra famiglia, segue un altare in marmo con pala raffigurante il sacro cuore di Cristo e poi un affresco in cornice a stucco firmato Luigi Morgari raffigurante la Maria bambina e datato al 1896, nella campata successiva raffigurazione di San Pietro.
Nella prima campata a sinistra entrando in chiesa si trova Il fonte battesimale in pietra al centro di una vasca ribassata di tre gradini e contornata da cancellata in ferro.
Sopra di questo è presente un affresco raffigurante il battesimo nel Giordano e, nella volta, Dio Padre.
Sopra la bussola moderna di ingresso è presente una antica cantoria in legno con organo a canne. Nella volta della navata principale sono raffigurate scene della vita di santi tra cui si riconoscono Sant’Antonio Abate, San Francesco, ed altri.
Finestre a lunetta con vetrate policrome illuminano la navata centrale sopra le arcate laterali.
Il pavimento è in marmo bianco con passatoia centrale in marmo rosso. Il pavimento del presbiterio è in marmi.
La facciata, di impostazione neoclassica, ha un profilo a salienti con il corpo centrale inquadrato da coppie di lesene con capitelli ionici.
Il portale centrale è architravato privo di decori, i due laterali, corrispondenti alle navate minori, hanno timpani triangolari.
Al centro della facciata, nell’ordine superiore, si trova un mosaico raffigurante Sant’Antonio Abate.
La facciata termina con un grande timpano triangolare sotto al quale, nel cornicione, campeggia la scritta “S.C.S. MARTINO EP. ET ANTONIO ABB.”
I fronti esterni della chiesa sono interamente intonacati e, sul lato settentrionale del coro, sorge il campanile con fusto semplice, intonacato scandito da cornici marcapiano.
La cella è costituita da monofore che ospitano le campane e sotto di essa si trova l’orologio. La torre campanaria termina con una slanciata cuspide conica in laterizi culminante in una croce in ferro.
XVI sec. – La chiesa viene edificata attorno alla metà del 1500.
1880 – Attorno al 1880 la chiesa viene ampliata.
1980 – Nel corso degli anni 80 del 900 viene condotto un intervento di restauro delle superfici interne.
2006 – Nel 2006 viene condotto un intervento di rifacimento della pavimentazione interna, con realizzazione dell’impianto di riscaldamento radiante, e dell’ingresso.
2000 – Attorno al 2000 viene adeguato il presbiterio alle norme postconciliari.