La facciata della chiesa, opera neoclassica dell’architetto Piermarini, si affaccia sull’ampia piazza realizzata appositamente nella prima metà dell’ottocento per dare maggior respiro all’edificio sacro. Il progetto vede realizzata una composizione dalle proporzioni armoniose, centrata dal portale maggiore in bronzo affiancato dalle due colonne in granito, che, insieme all’architrave soprastante, con incisione della dedicazione del tempio, risalgono all’impianto originario, opera dell’architetto Pellegrini. La facciata è ripartita in due ordini ed in quello inferiore si aprono i tre portali, il già citato centrale, ed i due laterali, anch’essi realizzati in bronzo e sottolineati da cornici in pietra. Nella parte superiore, centralmente, un rosone dalla forma ovale vetrato, viene ospitato da una modanatura che disegna un arco a tutto sesto. Termina la facciata un timpano sormontato dalle statue dell’Assunta e dei Santi Gervaso e Protaso, al centro un bassorilievo con angioletti e corona in pietra; gli ingressi laterali sono sormontati da putti con drappo in pietra. Scandiscono verticalmente il prospetto la sequenza delle quattro paraste semi accorpate del corpo centrale e le lesene laterali dei due corpi inferiori raccordati, al corpo centrale, attraverso volute sormontate dalle statue in pietra dell’Angelo con tromba.
La facciata è stata completamente rivestita in travertino a metà novecento, per volere dell’allora vicario don Gaetano Cappellini.
Sul lato sinistro della chiesa si erge il campanile con la cella campanaria e l’orologio.
La pianta della chiesa è a croce latina composta dalla navata centrale che si incrocia con il transetto e dall’abside a chiusura del presbiterio. All’ingresso un vestibolo conduce all’aula che si apre, lungo i lati, sulle quattro cappelle.
Sulla sinistra troviamo la cappella di Giovanni Battista decorata con un bassorilievo in scagliola di marmo raffigurante il Battesimo di Gesù e realizzata nei primi anni dell’ottocento da Grazioso Rusca.
Segue la cappella di Sant’ Antonio abate dove campeggia una tela del 1644 dei fratelli Lampugnani, raffigurante una processione, guidata dall’Arcivescovo e dalle autorità; questa processione ci ricorda quella che sino al 1586 partiva da Milano per commemorare l’apparizione di Sant’ Ambrogio nella battaglia di Parabiago. Sul lato opposto troviamo la cappella della Sacra Famiglia in cui sono presenti gli affreschi dei santi Gervaso e Protaso. Completa il giro la cappella di Gesù Crocifisso con le due tele raffiguranti l’orto degli ulivi e la discesa dalla Croce.
All’estremo del transetto si trovano due altari minori dedicati a Cristo ed a Maria.
Alla sinistra della navata è posto il confessionale ligneo ed il pulpito anch’esso in legno, mentre sulla destra si trova lo storico organo Carrera risalente al 1841. Presenta 25 canne disposte in un’unica campata. E’ corredato da una tastiera cromatica di 66 tasti e pedaliera con 27 pedali. I registri sono a manetta, disposti su due file, a destra dell’organista.
Il presbiterio si compone dall’altare con le due tribune laterali, l’abside e la corale. Sulle arcate che delimitano le tribune sono poste due tele settecentesche dei pittori legnanesi fratelli Lampugnani, raffiguranti l’adorazione dei Magi e la Fuga in Egitto. Sulle fiancate del transetto, delimitato da colonne in marmo rosato, sono visibili le grandi tele del pittore seicentesco Vincenzo Campi raffiguranti la Flagellazione e la Coronazione di spine.
L’altare, di epoca barocca, è realizzato in legno ed è disposto su tre piani. Nel primo è rappresentata la Cena di Emmaus che richiama l’eucarestia, nel secondo la glorificazione della Vergine, cui segue nella terza la gloria di Cristo nella sua resurrezione. Vi fanno corona colonnine a torciglione con intreccio di edera e statuine rappresentanti Apostoli, Martiri, Pontefici, Confessori e Vergini.
Il coro posto, dietro l’altare maggiore, è realizzato in legno e stucco