Chiesa a navata unica con cappelle laterali e presbiterio con terminazione rettilinea. Il presbiterio si trova in posizione sopraelevata rispetto alla navata ed è separato da essa attraverso una balaustrata marmorea. Nella parte anteriore del presbiterio si collocano l’altare maggiore e l’altare preconciliare. Sul coro si affaccia una cappella laterale, accessibile anche da un corridoio longitudinale rispetto al presbiterio; da questa cappella orientale è possibile accedere anche alla sagrestia. Sulla navata unica si affacciano due cappelle per lato, intervallate da campate più piccole occupate da coretti sopraelevati. Sulla sinistra del presbiterio è collocato un pulpito ligneo.
La navata centrale è coperta da 3 volte a botte unghiate, di cui quella più orientale costituisce la copertura dell’attuale presbiterio, alternate a 2 volte a botte semplici. Tutta la copertura voltata della navata è sostenuta da paraste decorate con capitelli di ordine composito. L’abside a testata rettangolare è coperto da una volta a crociera; le cappelle sono coperte da volte a botte; i coretti sopraelevati sono coperti da volte a crociera.
L’interno riceve luce da grandi finestre quadrangolari che si aprono in controfacciata e nel cleristorio. Una analoga apertura illumina anche la cappella orientale.
Il pavimento attuale è in lastre di marmo ed è stato realizzato nel 1986.
1289 – La prima attestazione di un oratorio a Turbigo dedicato a San Damiano si trova nel “Liber Notiatiae Sanctorum Mediolani” di Goffredo da Bussero attorno al 1289. Il testo afferma che: <
1518 – Dal documento “Vera, et reale informatione della Chiesa di S.to Cosma e Damiano” (11 novembre 1630), si apprende che i fratelli Martino e Ludovico Piatti nel 1518 patrocinarono un intervento di restauro all’antica chiesa che si trovava in stato di degrado e che negli anni Venti del XVII secolo i fratelli commissionarono l’edificazione di una sacrestia. Sotto il patrocinio della famiglia Piatti, e in particolare del cardinale Flaminio Piatti, venne fondato un convento di frati Agostiniani Scalzi a cui fu legata la costruzione dell’attuale chiesa. Nel 1635 furono redatti i contratti per la costruzione del nuovo convento. Nel 1678, come si evince dal testamento del conte Francesco Piatti, la chiesa era ancora in costruzione. Si pensa sia stata ultimata prima della fine del XVII secolo.
1713 – All’inizio del XVIII secolo si affidano alcune opere di sistemazione e interventi di completamento all’ingegnere e architetto milanese Carlo Federico Pietrasanta. Nel 1713, al medesimo architetto, viene commissionato il progetto di realizzazione di uno stradone davanti alla Chiesa, mai portato a compimento.
Sempre il Pietrasanta nel 1719 redige un progetto di rinnovamento e ampliamento del convento e un secondo progetto di sistemazione dell’attuale sacrestia.
1805 – A seguito degli editti napoleonici, nel 1805 il convento degli Agostiniani Scalzi fu soppresso. Il 5 marzo 1808 le strutture del convento vennero acquistate dal sindaco di Turbigo, Giuseppe Oriani.
1842 – Nel 1842 l’Amministrazione comunale di Turbigo incarica l’ingegnere Flaviano Ballarati di procedere a un primo intervento di restauro alla torre campanaria.
Nel 1866 si stabiliva il consolidamento urgente del tetto e del castello delle campane. Nel 1903 l’ingegnere Ferrari venne incaricato di progettare l’innalzamento del campanile: l’intervento non venne però mai realizzato.
1960 – Nel 1960 la chiesa fu soggetta a lavori di adeguamento: rifacimento del tetto; nuova pavimentazione in seminato veneziano con riquadri in ottone; tinteggiatura; rifacimento del portale maggiore; rifacimento dell’impalcatura delle campane con suono automatizzato; impianto di suono; rifacimento impianto elettrico; sanate le pareti con cemento idrofugo; riscaldamento con areoterm.