Immersa nel cuore del comune di Trivolzio, in Lombardia, provincia di Pavia, si erge la Chiesa parrocchiale dei santi Cornelio e Cipriano martiri, un edificio ricco di storia, arte e spiritualità. L’attuale costruzione, in elegante stile barocchetto, risale al 1620 circa, quando fu edificata per sostituire una preesistente chiesa ormai fatiscente. Di quest’antica struttura, abbattuta dai frati, rimane oggi il maestoso campanile quattrocentesco, con la sua caratteristica guglia conica. Con i suoi 40,50 metri di altezza, il campanile è considerato il più bello dei dintorni e funge da simbolo del paese, ben visibile anche da chi percorre l’autostrada. Curiosamente, la guglia che ammiriamo oggi non è quella originale, poiché la prima crollò il 6 agosto 1668 a causa di un fulmine che, penetrando durante la recita dei vespri, causò anche la morte di un giovane di nome Giuseppe Vai. La sventura si ripeté nella notte tra l’11 e il 12 luglio 1745, quando un altro fulmine mandò in frantumi la ricostruita guglia.
La chiesa si presenta con una pianta a tre navate, un ampio presbiterio e un coro spazioso, elementi voluti dai Padri del Terz’ordine Francescano che nel 1556 ricevettero la parrocchia, precedentemente appartenente all’Arciprete, e che vi rimasero fino al 1793, quando furono scacciati dall’imperatore d’Austria Giuseppe II. Il loro ritorno avvenne in seguito con i preti del clero diocesano. L’impronta francescana è evidente anche nello stile del cortile, improntato alla semplicità. L’interno della chiesa fu arricchito da preziose suppellettili, tra cui spiccano gli altari di marmo e la balaustra dell’altare maggiore, progettati dal celebre architetto pavese Lorenzo Cassani. Le spese per questi abbellimenti furono sostenute dalle diverse Confraternite presenti, come la Compagnia del Codone, quella del SS. Sacramento, quella della Beata Vergine Immacolata e quella della Madonna del Suffragio, le quali possedevano beni terrieri e si impegnavano nell’ornamento delle proprie cappelle, con il contributo anche di benefattori privati come i Branduardi, gli Abbiati, i Rusca e i Pignacca.
La chiesa continuò ad essere abbellita anche dopo il ritorno del clero diocesano: il prevosto Merli (1896-1916) fece realizzare un nuovo pavimento in cotto screziato, innalzandolo di 75 cm rispetto al precedente. Oggi, la Chiesa parrocchiale dei santi Cornelio e Cipriano martiri non è solo un importante luogo di culto, ma anche un sito di notevole interesse storico-artistico, custodendo al suo interno opere di pregio e testimonianze di secoli di storia locale. Inoltre, la chiesa è anche conosciuta come il luogo in cui sono custodite e venerate le sacre reliquie di San Riccardo Pampuri
- Secolo XV: Costruzione del maestoso campanile con guglia conica.
- 1556: La parrocchia di Trivolzio viene ceduta dall’Arciprete ai Padri del Terz’ordine Francescano provenienti dalla chiesa pavese di San Gervasio.
- Intorno al 1620: Costruzione dell’attuale chiesa in sostituzione della precedente fatiscente ad opera dei Padri Francescani.
- 6 agosto 1668: Crollo della guglia del campanile a causa di un fulmine che colpisce la chiesa durante i vespri, causando anche un decesso.
- Notte tra l’11 e il 12 luglio 1745: Un altro fulmine si abbatte sulla guglia ricostruita, mandandola in frantumi.
- 1793: I Padri del Terz’ordine Francescano vengono scacciati dall’imperatore d’Austria Giuseppe II e la parrocchia torna sotto il clero diocesano.
- 1896-1916: Realizzazione di un nuovo pavimento in cotto screziato. Il prevosto Merli dota il campanile di un concerto di otto campane nel 1897.
- 1951: Costruzione della cappella di San Giuseppe al posto di un ossario. Traslazione delle sacre reliquie di San Riccardo Pampuri dal Cimitero alla Chiesa parrocchiale.
- 1981: Ristrutturazione della cappella laterale sinistra del presbiterio per accogliere le sacre reliquie di San Riccardo Pampuri.
- 1997: Le sacre reliquie di San Riccardo Pampuri vengono esposte al pubblico in una teca di vetro moderna