Imponente struttura in stile neogotico con pianta a croce latina di tre navate, incrocio del transetto coperto da cupola e tiburio, e torre campanaria sul retro.
La facciata è a capanna, tripartita e coronata da cornici ad archetti pensili.
I tre ingressi presentano portali in pietra con lunette mosaicate, sormontati da un rosone nella partizione centrale e da un oculo traforato in quelle laterali.
La partizione centrale presenta anche, nella porzione superiore, una sorta di grande arco con capitelli, sopra il quale trova posto una galleria con colonnine lapidee e arcatelle.
Sui fianchi ad ogni campata corrispondono due monofore disposte su due livelli, quelle inferiori di maggiori dimensioni lungo i perimetrali, le altre lungo il cleristorio.
Le terminazioni esterne dei transetti ricalcano la disposizione della partizione centrale della facciata e aggiungono nella parte inferiore una cappella poligonale.
L’unica abside centrale ha profilo esterno poligonale con un doppio ordine di aperture, monofore con trafori goticheggianti al livello inferiore e trifore su colonnine su quello superiore.
La torre campanaria, molto sviluppata in altezza, presenta un basamento in pietra, e le restanti parti realizzate in laterizi con specchiature decorative dai profili lapidei che terminano nei quattro quadranti; più sopra si trova la cella campanaria e ancora oltre la terminazione ottagonale sormontata da cuspide e statua dorata.
La navata centrale è coperta da volte a crociera costolonate che poggiano su alti pilastri in pietra con capitelli fogliati, come le laterali.
La cupola, riccamente decorata da motivi geometrici, si imposta su di un ottagono che prosegue poi con il tiburio esterno.
L’abside centrale, in cui è presente un elaborato altare neogotico, è affiancata da due altari posizionati in campate differenti e a terminazione piatta.
1903 – Viene costruita la nuova chiesa in sostituzione di quella più antica sita al centro dell’attuale piazza Libertà e troppo ridotta per le nuove esigenze liturgiche.
La prima pietra venne posata dal cardinal Ferrari il 18 ottobre 1903; nel maggio 1904 iniziano gli scavi. Consacrata il 16 ottobre 1926 dal vescovo di Como mons. Pagani.