L’aspetto attuale della chiesa si deve principalmente agli interventi di ampliamento occorsi tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’30 del Novecento. La facciata, concava, si apre sul sagrato antistante ed è scandita da quattro grandi lesene corinizie. Al centro si apre un unico portale con cornice in marmo. L’interno si sviluppa con un impianto longitudinale a navata unica con cappelle laterali. La copertura alterna volte a botte sulle pareti piane e a crociera in corrispondenza delle cappelle laterali.
1568 – L’edificio fu costruito per volontà di Giovanni Battista Cusani, nobile milanese, che il 3 aprile 1568 stipulò le convenzioni con Ambrogio e Battista Macchi “magistri da muro”, i quali si impegnarono a condurre la fabbrica della chiesa secondo il “giudicio di messer Pellegrino” Tibaldi. La chiesa fu consacrata nel 1581 dal Cardinale Carlo Borromeo.
1725 – Tra il 1725 e il 1738 si provvide al rinnovamento degli altari della cappella maggiore e di quelle laterali.
1825 – Al 1825 risalirebbe il prolungamento della navata a cui corrispose anche un allargamento della prima campata. La facciata originaria, come testimoniato da un rilievo della chiesa risalente al 1701, era infatti più stretta dell’attuale e corrispondente alla larghezza della sola navata.
1849 – Su indicazione dell’allora parroco Carlo Arosio, fu sottoposto al Governo un progetto di ampliamento del coro, ritenuto di dimensioni inadeguate e scarsamente illuminato. I lavori furono approvati lo stesso anno ed affidati all’architetto Giacomo Giana.
1931 – Sotto la direzione dell’architetto Barboglio di Bergamo la chiesa fu oggetto di un importante intervento di restauro: venne ampliata la zona presbiteriale demolendo i muri laterali della cappella maggiore e costruendo una nuova volta più ampia; furono abbassate le due tribune verso l’altare e rimosse quelle verso la porta principale; vennero demoliti i pilastri e la volta della prima campata per poter costruire una copertura più ampia; si procedette inoltre alla chiusura delle due porte laterali in facciata e all’apertura di un nuovo accesso nel lato nord sovrastato da un finestrone ovale; l’interno venne completamente ripavimentato con marmette di cemento.
1962 – Dopo la seconda guerra mondiale si realizzarono lavori di risistemazione della facciata con il “riordino” dei suoi marmi.
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