la chiesa presenta un portico frontale e laterale sorretto da colonne sulle quali poggiano le arcate che sorreggono una copertura in coppi; la vera e propria facciata, è costituita da un corpo centrale avanzato con un portale in pietra, mentre i due corpi laterali, arretrati rispetto al centrale, presentano finestre con contorno in pietra, complete di inferriata.
La chiesa ha un’unica navata suddivisa in tre campate e coperta da volta a botte. Nella prima campata le cappelle laterali sono poco profonde e non sono adibite a culto ma costituiscono la parte d’ampliamento della navata. Segue la seconda campata con a sinistra e a destra, gli ingressi laterali. La terza ed ultima campata è dotata a sinistra dell’altare dedicato alla natività di Gesù e a destra l’altare dedicato ai Santi Fermo e Mauro. Due porte poste verso il presbiterio conducono a sinistra alla sagrestia e a destra al campanile. Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto alla navata e presenta una pianta rettangolare. Le lesene collocate nel presbiterio raffigurano su piccoli quadri, i Misteri del S. Rosario che continuano anche sopra l’arco trionfale ai lati della Visitazione. Poggiante su quattro archi è la volta a tazza dipinta. Dietro al presbiterio è presente un coro a pianta rettangolare mediante il quale, è possibile accedere alla sagrestia
XV – in origine vi era una cappella o piccolo edificio con dipinto l’affresco raffigurante la Beata Vergine Maria assisa in trono con sulle ginocchia il Bambino che tiene nella mano destra una pera, e ai lati Sant’Antonio eremita è Santo Stefano
1630 – a chiesa venne eretta nel 1630 per un voto fatto dal Prevosto e da tutta la popolazione. Erano gli anni tristi del 1628, anni di carestia, di siccità e di fame; in più la pianura padana era devastata da guerre e massacri operati dalle truppe alemanne e francesi in lotta tra di loro. Nel 1929, in primavera, alla carestia si aggiunge alla peste che in giugno si diffondeva anche nel bergamasco facendo 73.000 vittime. Anche a Tavernola arrivò la peste; il parroco per meglio invocare la protezione del cielo, indiceva un pellegrinaggio alla cappella di Cortinica e tutto il popolo faceva voto di vivere più rettamente conforme al volere di Dio e di ampliar ed abbellire la cappella della Madonna. Furono liberati della peste e subito come riconoscenza, tutto il popolo contribuiva con elemosine alla costruzione di una più degna cappella. I lavori erano ultimati il 27 ottobre 1630 e don Marcantonio Fenaroli, per delega della Curia vescovile di Bergamo, procedeva alla benedizione della chiesa cele
1679 – venne eseguita la decorazione dell’altare con una cornice in legno dorato in stile barocco, opera dello scultore bresciano Gaspare Bianchi
1703 – in occasione della visita pastorale si certificava che la chiesa sotto il titolo della Visitazione della Beata Vergine Maria aveva due altari con sagrestia e vi si celebrava di frequente per la grandissima devozione del popolo
1726 – venne costruita accanto al santuario la casa dell’eremita ed il campanile, il quale venne dotato di due campane
1836 – il parroco con tutto il popolo fa il voto di abbellire e ampliare il santuario se la Madonna li avesse preservati dalla peste. Non essendovi stato alcuna colpito dal morbo, i tavernolesi riconoscenti, nello stesso anno ampliavano nuovamente la chiesa, portandola alle forme attuali
1916 – su progetto dell’ingegnere Elia Fornoni, venne costruito sul lato che volge a Cambianica il porticato e la nuova facciata
1950 – la chiesa fu sottoposta ad un generale intervento di restauro
1979 – viene restaurato l’affresco della madonna con Bambino
1989 – viene posata una nuova pavimentazione in marmo
2002 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro conservativo