la chiesa, circondata da un ampio sagrato, presenta la sua facciata preceduta da un portico, rialzato di tre gradini rispetto allo spazio antistante, sorretto da quattro colonne in pietra, complete di basi e capitelli che sorreggono il tetto a tre falde in coppi che copre questo primo tratto di chiesa. La facciata vera e propria ospita centralmente il portale con contorno in pietra affiancato da due finestre quadrate anch’esse con contorno in pietra. Sopra il portale, appena sopra il portico, è presente una finestra rettangolare che illumina la navata. Un tetto a due spioventi conclude la facciata. La chiesa ha un’unica navata a pianta rettangolare, suddivisa in due campate da lesene che sorreggono un cornicione sul quale si imposta la volta a botte. Il presbiterio è poco più ristretto rispetto alla navata ed è rialzato rispetto ad essa di un gradino, ha pianta rettangolare ed è coperto da volta a botte. Una porta a sinistra, del presbiterio conduce alla sagrestia
1714 – al termine della visita pastorale del 1 ottobre 1723, il vescovo Priuli delegò il prevosto di Terno a visitare l’oratorio della Beata Vergine delle Caneve di proprietà dei nobili De Vecchi che non poté visitare lui stesso per mancanza di tempo e per la troppa distanza. L’edificio, fondato qualche anno prima, era stato eretto senza le autorizzazioni necessarie
1727 – con decreto Ducale del 9 agosto 1727, inviata a Leonardo Pesaro podestà ed Antonio Valmarana capitano di Bergamo, il doge Luigi Mocenigo concesse agli abitanti delle quattro contrade, la licenza (in sanatoria) di costruire l’oratorio previe le licenze ecclesiastiche e a condizione che il fondo rimanesse laico. Il 23 agosto, il prevosto Don Francesco Boroni, attestò che, dopo la visita effettuata alla Madonna di Caneve su richiesta del vescovo Priuli, essa era adatta alla celebrazione. Il 28 agosto il nobile De Vecchi assegnò all’oratorio una terra detta Portici, nel comune di Carvico
1781 – negli atti di una visita Pastorale vengono menzionate anche la presenza di una sagrestia e l’ancona raffigurante la Madonna
1859 – la chiesa è descritta ad una sola navata, volta “a celtro”, altare addossato al muro nord di cotto, con tabernacolo in legno dorato e ancona “in figura di nicchia” racchiudente sotto cristallo un quadro di tela rappresentante la Madonna con il Bambino, un pulpito in legno e un confessionale. Risultava inoltre presente ad ovest la sagrestia a pianta quadrata coperta da volta con all’interno un lavabo
1947 – con testamento olografo del 30 gennaio Maria Mazzola, in località Caneve, lasciava le sua proprietà alla parrocchia
1949 – con decreto del 12 novembre 1949 la parrocchia accettò, con riserva di usufrutto, il legato consistente negli immobili e nei terreni che dovevano servire ad eventuali ampliamenti della chiesa
1960 – il santuario venne decorato per volontà di Papa Giovanni XXIII e il vecchio campanile in ferro venne sostituito con uno in muratura, inoltre il Papa stesso donò una campana perché fosse collocata nel santuario
1991 – venne effettuato il restauro delle pitture e dell’altare in legno dalla ditta Michelangelo Chiarolini Pandini di Fornovo
2012 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di manutenzione straordinaria