La sussidiaria di Sant’Orsola è dislocata a circa metà di Coso Vittorio Emanuele II. Era la chiesa esterna del seicentesco monastero di Sant’Orsola; nell’architettura di facciata denota un ritmo composito suggerito da vasti echi culturali, ma anche da necessità funzionali. L’architetto Antoni Maria Viani, dovendo inserirla in una cortina di edifici preesistenti, crea con l’orizzontalità della facciata, a ordine unico, e con il magniloquente sovralzo della cupola ottagonale, un blocco volutamente anomalo.
1608 – Su progetto dell’Architetto Antonio Maria Viani fu realizzata la chiesa e il complesso monastico.
1782 – Venne soppresso il monastero.
1820 – Dopo la trasformazione del coro monastico in magazzino e la chiusura definitiva del collegamento col presbiterio, la chiesa fu riaperta.
1850 – Su progetto dell’architetto Giovanni Cherubini la facciata su Corso Vittorio Emanuele II fu restaurata
1930 – Con la demolizione dell’ospedale civico per la realizzazione della Via Bonomi, si è dovuta realizzare la seconda facciata, così la chiesa diventò chiesa d’angolo, ma mai terminata, doveva essere intonacata.
1946 – A seguito dei bombardamenti della seconda Guerra mondiale, la cupola fu in parte distrutta e quindi nell’immediato dopo guerra è stata ricostruita.
1980 – A seguito di infiltrazioni la cupola è stata restaurata dal Magistrato del Po.
1992 – Restauro facciate e copertura.
2002 – Restauro dell’interno, delle pavimentazioni, dell’impianto elettrico e dell’organo.