La chiesa di sant’Apollinare è un edificio di piccole dimensioni ai margini del nucleo storico del paese.
La facciata a capanna è dipinta con quadrature che contengono scene diverse, tutte molto dilavate e poco leggibili.
Internamente presenta un’unica navata con soffitto ligneo a cassettoni; il presbiterio è a pianta rettangolare, con copertura a volta.
La sacrestia, di pianta semicircolare, è collocata posteriormente alla parete dell’altare; in origine questo spazio era l’abside della chiesa.
Le superfici interne sono decorate con affreschi di diverso stile.
Nel 2012 è stato compiuto un intervento di consolidamento delle strutture murarie e del tetto che versavano in pessime condizioni conservative; le finiture superficiali al momento necessitano di un restauro conservativo.
XII – Le prime notizie storiche circa l’esistenza della chiesa di sant’Apollinare risalgono al medioevo; un documento del 1119 cita la chiesa di Crosio annessa ad un convento di monache benedettine.
XV – Sulla parete destra della navata, verso il presbiterio, si conserva un affresco con tre figure di santi di fattura quattrocentesca. La datazione è stata ipotizzata per via stilistica dal Peluso (bibliogr.).
XVI – Nel corso del Cinquecento si susseguono le visite pastorali compiute dai visitatori, da Carlo Borromeo e dal suo successore Gaspare Visconti; le condizioni della chiesetta, spesso chiamata nei documenti cappella, non sono buone e vengono impartiti diversi ordini per l’adeguamento della struttura alle indicazioni del concilio tridentino. Il monastero non è più presente e l’abside è stato tagliato in due in modo da ricavare la sacrestia.
1607 – Agli inizi del Seicento viene rinnovato l’apparato pittorico della cappella con la realizzazione degli affreschi ora visibili sulla parete sinistra verso l’altare, nel presbiterio e sulla parete destra in alto. La datazione era leggibile in un peduccio.
1870 – Nella seconda metà dell’Ottocento il sacerdote Domenico Galli fa descialbare le pareti della chiesa, che nel frattempo erano state imbiancate, riportando in luce gli affreschi qui sopra descritti. Francesco Peluso scrive un articolo nel 1878 circa il ritrovamento, fornendo attribuzioni per via stilistica delle decorazioni ritrovate.
2012 – Nel corso del 2012 è stato eseguito un intervento di consolidamento delle strutture che si presentavano lesionate con l’inserimento di tiranti nella muratura; le coperture sono state completamente revisionate e integrate ove necessario.