La chiesa di Sant’Andrea in Dezzolo è orientata con il fronte rivolto verso ovest ed il presbiterio verso est. È circondata da sagrato in porfido a spacco sui due lati e sul fronte, mentre sul retro è confinata dall’adiacente strada provinciale. Mediante una scalinata in salita si giunge dalla strada al lato più ampio del sagrato rivolto verso sud. Ad ovest e a nord dell’edificio sono presenti muri di contenimento che creano terrazzamenti nel terreno in declivio, in corrispondenza di questi due lati il sagrato si stringe molto. La facciata della chiesa è ripartita orizzontalmente da tre ordini terminati da timpano curvilineo. Ogni ordine è diviso verticalmente in tre scomparti contornati da cornici in muratura. Il primo ordine s’imposta con una piccola zoccolatura in pietra su cui posa il primo ordine. Ai lati di quest’ultimo vi sono due settori laterali più stretti di quello centrale, in cui sono presenti sfondati poligonali senza decorazione pittorica. Al centro è presente il portale d’ingresso in pietra completo di mensole, architrave e timpano spezzato completo di fastigio. Il secondo ordine riprende il primo, ma con altezza più limitata e finestra centrale contornata da cornice in stucco. Il terzo serve d’imposta al timpano curvilineo. I tre ordini sono divisi da trabeazione modanata con sovrastante cornicione coperto da coppi in laterizio. Internamente la chiesa presenta una navata unica ripartita in cinque campate. La seconda e la quarta, più ampie delle altre, ospitano ai lati altari minori ricavati in cappelle laterali coperte da volta a botte. Sul lato destro sono presenti anche l’ingresso laterale, nella terza campata, e l’ingresso alla sagrestia, nella quinta campata. Le campate sono divise da lesene complete di base e capitello corinzio su cui s’appoggia un’alta trabeazione con soprastante cornicione; questi elementi si sviluppano lungo tutto il perimetro interno della chiesa. Sopra la cornice s’imposta la volta a botte, completa di strombature di raccordo alle finestre poste in corrispondenza degli altari laterali. Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto all’aula, presenta pianta rettangolare conclusa da coro semicircolare.
1466 – nel 1466 certo Pecinus de Batellis lasciò con testamento una “petiam terre”; con la rendita di questo terreno, egli disponeva che si facessero un certo numero di celebrazioni ogni anno; una parte della rendita sarebbe poi stata distribuita ai poveri. Contemporaneamente alle donazioni fatte per la chiesa, ve n’erano altre a favore dei poveri.
1540 – la chiesa dovette avere funzione di parrocchia da molti anni prima del decreto ufficiale, rilasciato dal Vescovo Milani nel 1599, infatti già dal 1540 la popolazione riceveva i Sacramenti da un sacerdote quasi stabile.
1575 – dai verbali redatti dopo la cosiddetta “visita di S. Carlo Borromeo”, avvenuta in Valle di Scalve nel settembre 1575, si evince che la chiesa di S. Andrea a quell’epoca conteneva un solo altare, ed il campanile aveva due campane, vi era anche il battistero ed all’esterno il cimitero. Oltre alla descrizione dell’edificio, dai verbali del Visitatore di S. Carlo, si viene a conoscenza di un testamento con il quale forse veniva istituito un vero e proprio legato a favore dei poveri, il cui testatore è un certo Tomasino, figlio di Pietro “de S. Andrea”.
1575 – un altro interessante documento contenuto nei verbali della “visita” è una supplica rivolta al Cardinale Visitatore: gli abitanti di Dezzolo e S. Andrea chiedono l’istituzione di un vero e proprio servizio religioso. Dell’istanza si conosce solo il transunto, ma il contenuto è molto chiaro. Premesso che quella di S. Andrea è una delle più antiche chiese della Valle, che vi si amministravano i Sacramenti e vi risiedeva stabilmente un prete, si prega il Visitatore perché “tenuto conto della distanza e delle difficoltà che presentava specialmente la stagione invernale per recarsi a Vilminore, il chiericato di questa chiesa (…) fosse destinato allo scopo di avere un sacerdote che risiedesse a S. Andrea”.
1599 – il primo Parroco fu certo don Paolo Morelli, nipote del celebre medico Gregorio. Rimase a S. Andrea dal 1599 al 1607.
1662 – tra il 1662 ed il 1687 fu eretto l’attuale campanile.
1720 – nel 1720 venne nominato parroco don Giuseppe Magri di Vilminore. Considerata l’angustia della chiesuola antica con tre soli altari, che arrivava all’attuale ingresso laterale, dal momento che la Vicinia era proprietaria di parecchi boschi e che la popolazione era entusiasta di una nuova e più comoda chiesa, il Magri fece preparare il disegno dal celebre architetto Andrea Fantoni. La Vicinia spogliò i suoi boschi di legne e ne cavò oltre il legname occorso per la fabbrica, tanto denaro che bastasse allo scopo. La tradizione vuole che la fabbrica della chiesa costasse 25.000 lire di allora, senza contare le prestazioni per turno della popolazione. Fu allora aperta la cava di sabbia sopra la chiesa e la ghiaia si trova ancora in gran cumulo nella riva verso la valle di Campione.
1727 – la nuova chiesa venne benedetta il 30 aprile 1727.
1874 – nel 1874 la chiesa fu decorata e dorata e venne rifatta la sagrestia.
1890 – nel 1890 fu allogato l’organo
1900 – nel 1900 e 1901 si fecero le opere in marmo al presbiterio ed agli altari.
1936 – tra il 1936 e il 1946 venne rifatta la doratura della chiesa.
1943 – il 12 maggio 1943 vennero requisite le campane per esigenze di guerra.
1948 – il 3 settembre 1948 la chiesa venne consacrata con il titolo di S. Andrea Apostolo. Nell’altare maggiore vengono collocate le reliquie dei santi Andrea e Adriano.
1953 – nel 1953, dopo dieci anni, vennero reintegrate le campane requisite.
1967 – nel 1967 venne rifatta la copertura della chiesa e la pavimentazione del presbiterio.
1980 – dal 1980 al 1996 alla cura della parrocchia di Dezzolo in S. Andrea si alternano il Parroci di Vilmaggiore e Schilpario.