La facciata è divisa orizzontalmente in due ordini da una piccola trabeazione e verticalmente in tre settori da due colonne. Nell’ordine inferiore è presente un piccolo porticato composto da tre archi a sesto ribassato, mentre nell’ordine superiore è presente un pronao con ampie finestre rettangolari corrispondenti alle arcate inferiori. Le colonne poste centralmente nell’ordine inferiore si trasformano in lesene nell’ordine superiore, le quali, unitamente a due lesene poste ai limiti della facciata s’innalzano fino ala gronda di copertura. La struttura appena descritta è inoltre caratterizzata da una pianta semiesagonale, con la parte centrale parallela alla direzione della strada prospiciente e con i lati inclinati per facilitare il passaggio del traffico date le ridotte dimensioni della strada. Nel portico, sotto il pronao, nel settore centrale si apre l’ingresso principale preceduto da tre gradini e caratterizzato da ritti, architrave con mensole, fregio e coronamento in pietra. Ai lati del portale sono presenti dei bassorilievi in pietra con scolpite due volute per parte. Nei due settori laterali sono presenti due nicchie vuote in contorno di vivo con sotto un pannello sempre in vivo in rilievo sagomato. Attraverso l’ingresso principale dotato di serramento in legno a due ante con portello di servizio seguito da bussola in abete, si perviene al vano della chiesa che si presenta ad una sola navata suddiviso in tre campate da due gruppi di lesene e controlesene completi di base e capitelli in stucco e da una campata iniziale sormontata da matroneo. Sopra le lesene corre il cornicione non praticabile che fa da imposta alla volta che copre la navata stessa. Il presbiterio è più stretto della navata, ha pianta quadrata coperta da volta a botte ed è seguito da abside a pianta ad arco schiacciato sormontato da carino absidale raccordato alla volta del presbiterio. Il matroneo oltre ad occupare il pronao si estende anche sopra metà della prima campata della navata, è sorretto da colonne con base, fusto in tre conci e capitelli, i quali sorreggono un arco a tre centri nel settore di mezzo ed architrave piana ai lati. La luce perviene alla navata oltre che dalle finestre del matroneo poste in facciata anche da altre cinque finestre per lato poste sopra il cornicione.
1641 – la chiesa fu fabbricata con licenza del vicario Abate Panfilo Pellicioli, il 2 agosto 1641.
1681 – il 28 giugno 1681 la chiesa venne concessa in uso alla confraternita del Suffragio
1703 – nel 1703 venne realizzato l’altare della Madonna dei sette dolori. L’autorizzazione fu rilasciata dal vicario generale Giovanni Battista Vertova il 28 gennaio 1696.
1987 – restauro di varie parti dell’impianto decorativo