La chiesa di Santa Maria in Binda presenta un impianto orientato a navata unica con terminazione rettilinea. La navata è illuminata da due finestre quadrangolari sul lato meridionale mentre il presbiterio riceve luce da un’analoga finestra posta a settentrione.
Sulla parete meridionale del presbiterio, una porta conduce alla sacrestia.
Il presbiterio è separato dallo spazio della navata mediante un gradino e balaustre marmoree. La chiesa è interamente coperta a tetto con travi lignee mentre la pavimentazione è realizzata con lastre lapidee quadrangolari disposte secondo un motivo en chevron.
La facciata della chiesa ha profilo a capanna e in essa si apre un portale architravato, affiancato da due finestre a lunetta munite di grate.
Sul lato meridionale si trova un piccolo campanile a due piani in stile neoromanico.
VI – La chiesa si collocherebbe in un’area anticamente interessata da un insediamento longobardo, come dimostrerebbero numerosi reperti archeologici rinvenuti all’inizio del secolo scorso. Questa ipotesi sarebbe avvalorata dal toponimo “binda” che nella terminologia longobarda indica una lingua di terra o di boschi.
1570 – La chiesa di Santa Maria in Binda che oggi si può vedere deriva dall’ampliamento di un edificio preesistente, di cui rimane notizia in una visita pastorale di San Carlo Borromeo del 1570. Nella prima metà del XVIII secolo, questa chiesa citata da San Carlo venne ampliata attraverso la sopraelevazione delle pareti dell’aula e l’allargamento del presbiterio.
1926 – Il campanile in stile neoromanico venne costruito nel 1926.
1980 – L’intero edifico è stato oggetto di una campagna di restauro conservativo nel corso degli anni ’80 del secolo scorso.