collocata nel vecchio centro storico, la chiesa presenta la sua facciata orientata a sud con un discreto spazio di sagrato delimitato da alcuni paracarri in pietra arenaria. L’architettura della facciata è composta essenzialmente da un solo ordine architettonico, suddiviso in tre settori da quattro paraste in muratura che partendo da alti basamenti in marmo di Zandobbio reggono con i loro capitelli di stile ionico la trabeazione che, completa di fregio e cornicione, completa questo ordine architettonico con il suo piccolo tetto in coppi completo di canale in rame. Al di sopra di questo piccolo tetto proseguono ai lati, in corrispondenza delle paraste, due pinnacoli in marmo di Zandobbio, mentre in corrispondenza del settore centrale la parete della facciata prosegue, delimitata da due piccole lesene. Un coronamento curvo conclude il tutto. Il settore centrale della facciata è più ampio dei due laterali e presenta al centro il grande portale dell’ingresso principale realizzato in marmo di Zandobbio, protetto da un cornicione piuttosto sporgente, sorretto da mensole. Sopra il portale, entro cornice in stucco, durante gli ultimi restauri esterni, è riaffiorato l’affresco settecentesco raffigurante l’Immacolata seduta sulle nubi con inginocchiati dinanzi S. Antonio di Padova e S. Antonio Abate. Al di sopra di questo affresco il resto del settore centrale è occupato da una grande finestra semicircolare che suddivisa da due montanti in muratura in tre settori, illumina la navata. I due settori laterali della facciata sono di luce molto ridotta ed ospitano i due ingressi secondari dotati di di contorno in marmo di Zandobbio. Internamente la chiesa si presenta con un’unica navata suddivisa da sei lesene in cinque piccole campate di ampiezza diversa. Partendo da basamenti in marmo di Zandobbio le lesene in stucco reggono con il loro capitello corinzio la trabeazione che con il suo fregio ed il cornicione serve da imposta alla volta a botte della navata. La prima campata è di dimensioni ridotte e presenta due piccoli vani aperti ad arco, sia verso la navata della chiesa sia verso la successiva cappella, in questi piccoli vani si aprono, sul lato sud, i due ingressi secondari di facciata. La seconda campata presenta le prime due cappelle ambedue delimitate da balaustre in marmo bianco e nero: quella di sinistra è dedicata a S. Antonio da Padova ed è dotata del suo piccolo presbiterio, mentre quella di destra è dedicata al S. Cuore di Gesù. Segue la terza campata con apertura ad arco ridotta verso la navata. A sinistra ospita l’ingresso secondario e a destra è collocata la statua della Pietà. La quarta campata presenta a sinistra la cappella della Madonna del S. Rosario mentre destra si trova la cappella dedicata a Maria Bambina. La quinta campata presenta a sinistra l’accesso alla sagrestia, a destra altro spazio simile serve d’accesso ad un vano, forse un tempo penitenzieria, oggi ripostiglio, con scaletta d’accesso all’organo. Il presbiterio, in rilievo di un gradino è di poco più stretto della navata ed ha pianta rettangolare con copertura a volta a botte. Due lesene suddividono il presbiterio in due piccole campate. Allo scopo di aumentarla capacità della chiesa, nel 1937 venne ricavata nella parete di fondo del presbiterio una grande apertura ad arco così da utilizzare come grande coro, quella che un tempo era cappella o coro utilizzato da frati, illuminato da finestra posta sul lato ovest e comunicante sul lato est direttamente con il convento. La chiesa riceve luce oltre che dalla finestra posta in facciata, pure da oltre due finestre per parte poste sopra il cornicione in corrispondenza delle cappelle minori della navata. Altre quattro finestre, due per lato, illuminano il presbiterio.
XVI – la chiesa, posta sotto l’invocazione dell’Immacolata Concezione di Maria, risultava già officiata nel XVI secolo dai padri francescani. In occasione della visita apostolica del cardinale Borromeo, avvenuta il 24 settembre 1575, essa risultava infatti amministrata da un parroco mercenario, un frate appartenente all’ordine di S. Francesco.
XVI – nella parrocchia di Longuelo gia nel XVI secolo sorgeva la chiesa dell’Immacolata Concezione di Maria, dei padri Francescani, ricostruita nel 1640, sede di mansioneria con provvedimento del Senato Veneto nel 1785.
1845 – Il vescovo Carlo Gritti Morlacchi, con decreto 13 maggio 1845 disponeva la separazione e lo smembramento della parrocchia di Santa Grata inter Vites delle contrade di Longuelo, San Matteo e Astino con le rispettive loro chiese , ed erigeva la chiesa di Longuelo allo stato e prerogativa di parrocchiale, sotto l’invocazione dell’ Immacolata Concezione di Maria Vergine Santissima
1861 – nel 1861, la parrocchia intitolata a S. Maria in Longuelo risultava censita come “parrocchia del circondario esterno”.
1937 – nel 1937 viene ricavata nella parete di fondo del presbiterio una grande apertura ad arco così da utilizzare lo spazio retrostante come grande coro, un tempo cappella o coro utilizzato da frati
1989 – la facciata principale viene risanata e restaurata mediante ujn consolidamento statico che ha visto il posizionamento di tiranti e catene, opere di salvaguardia furono eseguite anche sulle coperture
1997 – vengono rifatti gli intonaci del campanile, inoltre viene restaurato il tetto della chiesa.