La chiesa è a navata unica di forma rettangolare, abside semicircolare e presbiterio rialzato per mezzo di un gradino e separato dalla navata tramite la balaustra in marmo e dal cancello in ferro. L’altare è molto particolare, è rivestito in legno ed è sovrastato da un tempietto dove è collocata la statua della Madonna del Carmine.
Le pareti della navata laterale sono scandite da paraste che si elevano fino al soffitto il cui perimetro è delimitato da una cornice modanata. Un’altra cornice è presente a tre quarti dell’altezza della parete e corre lungo tutto il perimetro della chiesa. Tra i due semi pilastri del fronte sinistro e del presbiterio, si aprono due finestre con arco a tutto sesto.
Il soffitto della navata è piano e tinteggiato, quello del presbiterio è a volta a crociera decorata a motivi geometrici, l’abside è a semi cupola tinteggiato.
Il pavimento è in cotto posato a lisca di pesce.
La facciata principale della chiesa, in forma neoclassica, è strutturata con doppie lesene laterali sormontate da un piccolo cornicione e dal sovrastante timpano. Centralmente si apre il portone d’ingresso sopra il quale è affrescata l’immagine di Santa Colomba.
XIII – Il “Liber notitiae sanctorum” scritto da Goffredo da Bussero, registra nel territorio di Canegrate la chiesa di Santa Colomba, giurisdizionalmente compresa nella Pieve di Dairago. Non vi sono altre notizie fino all’anno in cui, il delegato di Carlo Borromeo, nel 1566, in visita a Canegrate, ne rilascia una documentazione sommaria. Avendo una chiesa una doppia dedicazione, a Santa Colomba e alla Circoncisione di Nostro Signore Gesù Cristo, in occasione di quest’ultima ricorrenza, era abituale il verificarsi di un grande afflusso di fedeli richiamati dalla presenza di una fonte miracolosa capace di sanare le piaghe degli infermi.
1596 – Le descrizioni delle visite pastorali di questi anni, raccontano di una chiesa sicuramente collocata nella stessa posizione in cui si trova attualmente, ma con abside ed ingresso disposti in maniera opposta all’attuale. Pare inoltre che la chiesa fosse tenuta in uno stato di semi abbandono, nonostante le fosse attribuito un reddito annuo per il suo mantenimento. Un cambiamento a questo stato di cose avvenne prima della visita di Federico Borromeo, quando il cappellano fece restaurare la chiesa riedificando inoltre la cappella maggiore. E’ probabile dunque, che sia di questi anni la sistemazione della disposizione dell’abside nella configurazione attuale.
1631 – Santa Colomba viene costituita in abbazia con una bolla di Urbano VIII, tuttavia le condizioni architettoniche della chiesa non appaiono ancora decorose, tanto che vengono riedificate le pareti della cappella maggiore. Nel corso del secolo XVIII vengono svolti diversi interventi di ampliamento con modifiche anche sostanziali rispetto all’impianto originario: probabile allungamento della navata principale, l’edificazione della sacrestia, la sistemazione del campanile e della facciata. La chiesa viene ridedicata alla Madonna del Carmine.
1990 – Rifacimento di tutta la pavimentazione e dell’impianto di riscaldamento realizzato a pavimento.