La chiesa parrocchiale di S. Caterina ha la sua facciata, realizzata in stile settecentesco, rivolta a sud e separata dalla strada comunale di Borgo S. Caterina da un breve spazio irregolare di marciapiede. Il suo piccolo sagrato è sul lato ovest della chiesa ed è delimitato da paracarri in marmo bianco di Botticino e pavimentato con ciotoli di fiume. La facciata ha un andamento movimentato da tratti mistilinei ed è suddivisa da due cornicioni orizzontali completi delle relative sagome e gocciolatoi in tre ordini. Il primo ed il secondo ordine sono poi suddivisi da sei lesene in muratura con basamento in pietra e capitelli in pietra artificiale di stile corinzio composito, in cinque scomparti di ampiezze diverse. Gli scomparti centrali del primo e del secondo ordine sono più ampi, ed in quello inferiore è in opera il portale in pietra (ceppo gentile) decorato da due colonne a tutto tondo, discretamente sporgenti, che reggono una trabeazione sormontata da timpano triangolare. Nello scomparto centrale del secondo ordine poi, è in opera un’ampia finestra con contorno in muratura sagomata. I due scomparti estremi del secondo ordine giungono sino a mezza altezza e si collegano con tratti di muro rampante alla parte centrale del secondo ordine, che prosegue completandosi nel terzo ordine, costituito da timpano di forma triangolare ad andamento mistilineo con al centro grande cartiglia con i simboli dei martiri. Sopra il timpano, al centro, la statua di S. Caterina , ed ai lati estremi due angioletti recanti fiori. Internamente la chiesa si presenta ad una sola navata, con tratti curvi di raccordo alle pareti d’inizio e di fondo; quattro gruppi di lesene e contro lesene , complete di base e capitelli corinzi compositi, la suddividono in cinque capate di luce diversa. Sopra i capitelli, limitatamente ai tratti corrispondenti alle campate più strette, corre la trabeazione la quale sorregge a sua volta il cornicione praticabile che gira attorno alla chiesa, compreso il presbiterio. Una volta a botte con tratti di raccordo curvi alle pareti di inizio e di fondo, copre la navata. Tre finestre per parte, sopra il cornicione, complete delle relative strombature di raccordo alla volta, danno, assieme a quella già descritta in facciata , luce alla navata. La prima campata di raccordo ad andamento curvo presenta a sinistra il fonte battesimale, chiuso in una piccola cappella, dotata di portale in marmo di Zandobbio e cancelletto in ferro con elementi in ottone. Il suolo dl battistero è in discesa di un gradino ed è tutto in marmo, come pure lo è la zoccolatura. Sempre nella prima campata,a destra, è presente una cappella con piccolo altare e le statue della Madonna, S. Caterina e s. Agnese. Segue la seconda campata, più ampia e dotata di due cappelle con balaustre in marmo. Quella di sinistra è dedicata a S. Antonio, mentre quella di destra è dedicata alla Madonna ed ai San Carlo. La terza campata, di dimensioni ridotte, ove trovano posto i due ingressi laterali, completi di porte esterne e di bussole interne in noce. Sopra detti ingressi vi sono altri due matronei, dei quali solo quello di destra è praticabile dalla casa del reverendo Curato. Addossato alla lesena di destra, posto tra la terza e la quarta campata, c’è il pulpito in legno scolpito e dorato. La quarta campata presenta altre due grandi cappelle dotate come le precedenti da piccolo presbiterio con balaustra in marmo. Quella di sinistra è dedicata all’Annunciazione, mentre quella di destra è dedicata a Gesù crocifisso ed è completa di altare in marmo bianco. Segue la quinta campata ad andamento curvo di raccordo, ove sono collocate le aperture che immettono, a sinistra nella casa del parroco e a destra nella sagrestia. Il presbiterio in rilievo di cinque gradini, ha pianta rettangolare ed è coperto da volta a botte e si completa con il coro in noce con 23 stalli a sedile ribaltabile; anche il presbiterio è illuminato da quattro finestre poste sopra il cornicione. La sagrestia,
1280 – in un documento del 1280 vengono citati a più riprese i sacerdoti di S. Caterina che dovevano assistere spiritualmente gli iscritti del consorzio, quindi doveva sicuramente esistere a quella data la chiesa e già doveva essere intitolata a S. Caterina. La vecchia chiesa del XIII secolo fu sostituita con una più ampia probabilmente nella prima metà del 500. Una nota d’archivio nomina parroco nel 1528 don Giovanni Plebano d’Arravia, in tale periodo devette essere iniziata la costruzione della nuova chiesa, perchè si sa che il primo agosto 1532 fu iniziato il campanile, poi il battistero e le campane, e poi i paramenti. Questa nuova costruzione doveva essere orientata diversamente dall’attuale, essendo l’ex casa parrocchiale il presbiterio, quindi aveva l’ingresso rivolto ad ovest- sud- ovest, cioè verso l’attuale sagrato.
1602 – otizie sulla chiesa vengono fornite da padre Donato Calvi, nelle sue Effemeridi, che alla data 6 ottobre 1602 racconta:”E questa chiesa assai bella di moderna architettura, con quattro altari”.
1733 – la nuova chiesa venne eretta sotto l’egida di don Piero Antonio Mutti, parroco dal 1733 al 1772. Il progetto e l’esecuzione furono affidati all’architetto Gian Battista Caniana. La chiesa si sostituì alla precedente del XVI secolo assorbendone alcune parti e mutandone l’orientamento. Il rpimitivo presbiterio e coro andarono a costituire la nuova casa parrocchiale e l’asse direzionale che era da ovest a est, secondo le antiche prescrizioni, fu spostato da sud a nord. La facciata a due ordini sovrapposti con pronunciamento convesso, fu coronata da sculture di Antonio Maria Pirovano nel 1735. Molte opere d’arte furono trasferite dalla veccia alla nuova chiesa ed altre se ne aggiunsero negli anni e secoli successivi.
1738 – Il 2 marzo 1738 la chiesa, pur non completa in tutte le sue parti, fu consacrata ufficialmente dal vescovo di Bergamo mons. Antonio Radetti, che ne confermò l’antico titolo di S. Caterina Vergine e Martire.
1759 – Nel 1759 fu eretta la sagrestia e le volte dei due locali più ampi furono ornate nel 1761 con due affreschi.
1768 – gli stalli del coro e gli armadi della sagrestia furono eseguiti da Pietro Manzoni.
1791 – venne completato il campanile e vennero collocate cinque campane fuse da Francesco Comerio
1797 – furono costruite e poste in opera la porta principale in ceppo gentile di Brembate e le porte di mezzo in pietra di Zandobbio.
1856 – nel 1856 il sagrato venne riparato ed abbellito.
1864 – vennero sostituite tutte le capriate del tetto per ovviare a problemi di cedimento
1878 – la chiesa subì un primo restauro generale, diretto da Luigi Bettinelli, e fu arricchita da numerosi affreschi nella volta ad opera di Ponziano Loverini.
1937 – vennero eseguiti lavori di restauro sotto la direzione dell’ing. Luigi Angelini
1953 – un importante lavoro fu compiuto nel 1953 con la radicale trasformazione e ristrutturazione del campanile. Il vecchio campanile, che era già stato ristrutturato tra il 1791 e il 1809, fu in gran parte demolito. L’altezza fu portata a 40,80 metri. L’opera fu benedetta dal vescovo di Bergamo Giuseppe Piazzi e a ricordo dell’avvenimento venne posta una lapide sopra la porta d’ingresso del campanile.
1962 – nel 1963 si conclusero i lavori di restauro e risanamento con l’istallazione dei sifoni atmosferici ed altre opere annesse alla deumidificazione.
1980 – vennero rinnovati gli intonaci e le tinte dell’esterno della chiesa, inoltre vennero restaurate esternamente porzioni delle vecchie murature.
1986 – vennero sosituite le dieci finestre vetrate della chiesa
1988 – viene installato nuovo impianto di illuminazione
1994 – revisione generale di tutti i tetti della chiesa
1995 – sotituzione della caldaia e rinnovo dell’impiantodi riscaldamento
2005 – la chiesa è interessata da un generale lavoro di restauro conservativo