esternamente un ampio sagrato pavimentato in pietra circonda la chiesa. La facciata principale risulta divisa in tre ordini, il primo presenta un portico antistante poggiante su quattro esili colonne in arenaria. L’arco centrale del portico risulta pensile in quanto affiancato da due archi minori che spiccano dalle colonne mediane. Il portico è attribuito a Giacomo Quarenghi nativo di Rota. Dietro al portico la facciata è scansita da 6 lesene, di cui le due alle estremità accoppiate, che, originando dal basamento in pietra che corre lungo tutto il perimetro dell’edificio, sorreggono una cornice su cui si imposta il secondo ordine. Al centro l’ingresso è costituito da un portale settecentesco in pietra nera finemente decorata. Il secondo ordine si restringe leggermente rispetto al primo, esso è scansito in tre settori da quattro lesene con basamenti e capitelli in arenaria che sorreggono due spezzoni di trabeazione che si interrompono al centro. Nella specchiatura centrale trova spazio una finestra rettangolare con terminazione e cornice sagomata. La facciata si conclude con coronamento a capanna scandito in tre settori da due lesene che terminano in una cornice che segue l’andamento del coronamento. Internamente la chiesa si presenta ad unica navata di pianta rettangolare, è scandita in cinque campate da lesene terminanti in capitelli con volute dorate che sostengono l’alta trabeazione su cui si imposta la volta a botte interamente affrescata. Gli affreschi della volta furono tutti rivisti nel 1906 da Giovanni Cavalleri di Sabbio. Nelle campate maggiori trovano posto le cappelle, nella campata minore, posta centralmente, trovano posto gli accessi laterali. Sopra quello di destra è collocato il pulpito in legno scolpito e dipinto del XIX secolo. Nelle cappelle della prima campata sono collocati i confessionali, anch’essi risalenti al XIX secolo, come pure i banchi dei parati in noce intagliato del presbiterio e l’arredo delle sacrestie. Il presbiterio risulta rialzato rispetto alla navata e l’arco trionfale ne restringe, seppur di poco, lo spazio che risulta coperto con volta a botte. La chiesa termina con abside semicircolare nel cui settore centrale della copertura a volta a spicchi è murato un grande Crocefisso. I tre affreschi del coro, così come un Transito di S. Giuseppe con Sacra Famiglia presso la porta laterale sinistra nella navata, sono del pittore locale Antonio Sibella (1885). Gli interni sono decorati con stucchi e dorature di fine gusto settecentesco.
1353 – la prima chiesa di Rota Fuori era tra le più antiche di tutta la diocesi, tantè che trova riferimenti storici anche la data di fondazione 1353, richiamata dalla iscrizione tardiva sopra il portale centrale, in quanto a quegli anni risale l’annessione del ducato di Bergamo
1511 – l’antica chiesa venne consacrata il l0 giugno 1511 dal vescovo Giustino Poliano
1575 – la chiesa è descritta da S.Carlo Borromeo, visitatore apostolico, il 14 ottobre 1575, come “sufficientemente ampia decorata ricca di pitture e con cinque altari”
1724 – la chiesa attuale fu iniziata nel 1724 e conclusa nel 1765 su aereo poggio verso la valle
1744 – il celebre arch. Giacomo Quarenghi nativo di Rota venne battezzato in questa chiesa come certifica la registrazione dell’archivio parrocchiale nel 1744
1859 – l’organo venne realizzato dai fratelli Serassi nel 1859
1861 – la chiesa venne consacrata il 16 luglio 1861 dal vescovo Pier Luigi Speranza che le confermò l’antico titolo di S. Siro vescovo
1898 – il concerto di otto campane fu benedetto dal vescovo Gaetano Camillo Guindani nel 1898
1906 – nel 1906 la chiesa subì un importante intervento di restauro sotto la direzione dell’architetto Ernesto Pirovano
1951 – dopo l a requisizione del 1942 le campane preesistenti vennero sostituite con le attuali otto campane in “si b.” fuse dalla ditta Angelo Ottolina e consacrate dal vescovo Adriano Bernareggi il 16 agosto 1951
1973 – nel 1973 la Poliarte di Verona rinnovò tutte le vetrate secondo i cartoni di Giacomo Marra e nel 1974 il decoratore Antonio Pasinetti rinnovò la tinteggiatura generale e gli ori, mentre l’impresa Marmi Carlo Comana ristrutturava il presbiterio per l’adeguamento alle nuove norme liturgiche
1995 – nel 1995 si procedette con le opere di rifacimento della copertura con pietra di Carona a sostituzione delle antiche ”piode”, conservate sul timpano di testa, e venne realizzata anche la coperta in rame della corona dell’attuale campanile
1995 – oltre al rifacimento della copertura si procedette con il restauro delle facciate, durante i lavori vennero riscoperti, sotto il portico di entrata, gli affreschi del XV secolo e l’antico portale romanico
1999 – negli anno dal 1999 al 2001 venne eseguito il recupero ed il restauro degli affreschi esterni ed interni, ed infine venne realizzata la pavimentazione del sagrato in acciottolato lavorato di sasso locale