la chiesa, posta lungo la strada, è circondata da un ampio sagrato pavimentato in pietra ed è preceduta da un portico aperto ad arco in tre campate, sorretto da colonne in arenaria poggianti su alti basamenti in muratura; il portico è protetto da cancellate in ferro ed ha copertura a falde con manto in coppi. La facciata vera e propria è intonacata e ospita al centro il portale in marmo di Zandobbio avente fregio e gocciolatoio. Un tetto a due spioventi conclude l’edificio. La chiesa ha un’unica navata a pianta rettangolare divisa in tre campate da lesene in muratura intonacate che reggono il fregio e cornicione su cui si imposta la volta a botte. Nella prima campata sono poste a sinistra e a destra le Stazioni della Via Crucis. Nella seconda campata è posta a sinistra l’edicola contenente la statua della Madonna del Rosario, mentre a destra è possibile vedere la traccia di un affresco. Nella terza campata sono posti gli ingressi laterali e ad un ripostiglio. A lato dell’arco trionfale sono collocate due tele raffiguranti a sinistra la Crocefissione e a destra la Pietà con Maria Maddalena e S. Carlo Borromeo. Il presbiterio è poco più stretto rispetto alla navata, è rialzato di un gradino, presenta pianta rettangolare ed è coperto da volta a botte. Un ingresso posto a sinistra conduce alla sagrestia
XIII – l’attuale chiesa venne costruita sui resti di una più antica (secondo alcuni storici risalente al XIII).
1566 – un delegato di S. Carlo, nel descrivere la chiesa racconta che poteva esser stata una parrocchiale ma ora minacciava di cadere.
1596 – secondo quanto riporta lo storico Da Lezze, compariva come chiesa parrocchiale quella di San Martino che aveva la cura di 450 anime, distribuite in 67 fuochi, e un entrata pari a lire 450. Era inoltre attestata la presenza, tra i sui confini, della chiesa di San Marco che era segnalata come scomoda e fuori dal centro abitato
1598 – un delegato del cardinale Federico Borromeo parla della chiesa di S. Marco “extra focus”, senza campanile ma con una campana sorretta da due pilastri
1614 – un decreto vescovile accenna a due chiesa a Ciserano: una parrocchiale e l’atra detta di S. Marco “extra ianuam”, in uso agli abitanti della contrada dei massari. La chiesa in quel periodo era ben tenuta ed aveva al suo fianco un piccolo cimitero
1649 – venne costruito il campanile
1702 – venne costruita la sagrestia e venne realizzato il portico posto in facciata oltre a quello sotto il campanile
1820 – la chiesa parrocchiale figurava con l’intitolazione di San Marco evangelista e San Martino vescovo e aveva come sussidiaria un oratorio in onore della Beata Vergine detta di San Marco, fabbricato lungo la strada Francesca
1945 – in questo lasso di tempo vengono eseguiti, sia esternamente che internamente, diversi lavori di restauro e di ristrutturazione
2002 – la chiesa viene sottoposta ad un generale intervento di restauro