Chiesa di San Francesco d’Assisi (Pavia)

Diocesi di Pavia - chiesa parrocchiale - Lombardia

Pavia - PV - 27100

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1228 – Il tempio sorse come simbolo di pace in un’epoca caratterizzata dall’infuriare delle lotte cittadine. La costruzione ebbe inizio nel 1228 e fu completata nel 1296. Il lungo periodo di tempo occorso per la costruzione spiega il sensibile divario di stile esistente fra la parte posteriore, ricca di reminiscenze romaniche influenzate dallo stile cistercense, e quella anteriore, chiaramente gotica nell’impaginazione architettonica. Questo legittima l’ipotesi che le due parti siano state costruite in tempi diversi. L’architettura è caratterizzata dal sesto acuto. Della prima costruzione non rimane che la forma di croce latina a tre navate e la facciata monumentale di pura architettura gotica, ricca di decorazioni in terracotta, a mattoni di due diversi colori.

1290 – La facciata della chiesa venne realizzata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo.
1525 – Le vicende che coinvolsero la città nel primo Cinquecento a causa degli scontri tra l’esercito francese di Francesco I e le truppe al soldo dell’imperatore Carlo V, ma anche le pestilenze determinarono una fase di decadenza che coinvolse anche la chiesa. Gli atti della visita pastorale del 1576 testimoniano che l’interno versava in uno stato di grave degrado e che la quasi totalità delle cappelle aveva altari spogli e indecorosi.
1600 – Nel corso del seicento ci furono problemi di ordine statico e strutturale: quello più rilevante riguardava la copertura lignea della navata maggiore: sette dei quattordici travi erano “marciti e mossi dai loro siti”.
1739 – L’interno, a tre navate, fu rimaneggiato nel 1739. Avvenne un radicale rinnovamento che comportò una totale trasformazione dello spazio interno.
1893 – Nel 1893, si predisposero i lavori di ripristino dell’originario finestrone della facciata, tamponato nella ristrutturazione settecentesca. L’impresa fu diretta dall’ing. Siro Dell’Acqua, le indagini storiche da parte dell’arch. Luigi Perrone portarono alla scoperta dell’esistenza di una trifora, che venne quindi riproposta con il relativo rosone.
1950 – Dopo la seconda guerra mondiale si levarono voci di condanna sulle opere di “imbarbarimento” del 1739 e se ne reclamò la rimozione.
1953 – I portali binati, di cui restava qualche traccia, erano già previsti nei progetti di restauro della facciata messi a punto nell’ottocento, i lavori però furono rimandati al secolo successivo e affidati all’arch. Aschieri; i portali laterali vennero conservati, ma venne purtroppo demolita la prima cappella a destra.
2007 – Restauro facciata laterale e della lanterna.

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