posta fuori dal centro abitato, la chiesa, con l’abside orientata a sud est, è anticipata da un sagrato in erba che la circonda su tra lati. La facciata è intonacata e presenta quattro lesene poggianti su alta zoccolatura in muratura che si innalzano e terminano con capitelli corinzi su cui poggia la trabeazione e il cornicione. Il timpano triangolare conclude l’edificio. Al centro e rialzato di sei gradini, è posto l’ingresso principale con contorno in pietra e più alto è collocata in un leggero sfondato ad arco, una finestra bifora, con davanzale e cornice in pietra sagomata. Ai lati della facciata sono posti due porticati, aperti ad arco verso l’esterno e conclusi da gronda con manto in coppi. L’interno presenta unica navata a pianta rettangolare divisa in tre campate da lesene in stucco concluse da capitelli corinzi su cui poggia la trabeazione e il cornicione perimetrale. La navata è coperta da volta a botte con finestre poste in prossimità di ogni campata. Nella prima campata a sinistra è posto il Fonte Battesimale, mentre a destra è posto un confessionale. Nella seconda campata sono collocati gli ingressi laterali. Nella terza campata sono posti due altari dedicati rispettivamente a sinistra al S. Cuore e a destra alla Madonna Addolorata. Nelle pareti d’ambito tra la navata e il presbiterio sono posti a sinistra e a destra due ingressi che conducono rispettivamente al campanile e alla sagrestia. Il presbiterio è rialzato di cinque gradini ed è coperto da tazza circolare. Il coro è absidato ed è coperto da catino
1575 – nei verbali della visita apostolica di S. Carlo Borromeo, la chiesa di San Bartolomeo era citata come “membrum” della chiesa parrocchiale di Costa e si specificava che, pur avendo tre altari, non vi si celebravano le sacre funzioni
1796 – la comunità di San Bartolomeo di Cornalta fu eretta in parrocchia, con il diritto di iuspatronato da parte dei suoi membri, con decreto del vescovo Dolfin, per divisione dalle chiese di Costa Serina, Bracca, Somendenna e Endenna
1865 – dai decreti del vescovo Pier Luigi Speranza si apprende che in corrispondenza del coro vi era una finestra ovale da cui si infiltrava acqua. Si ordina di porvi rimedio, si parla di poter adattare la grande finestra sopra l’ingresso per poter arieggiare la chiesa al fine di togliere l’umidità dalle pareti
1883 – la chiesa viene ampliata e parzialmente ricostruita nelle forme attuali.
1890 – consacrazione della chiesa per mano del vescovo Gaetano Camillo Guineani
1933 – costruzione dedite portici laterali
1952 – rifacimento dei gradini del presbiterio e dei due altari laterali in marmo
1955 – dai verbali della visita pastorale Dalla visita pastorale del vescovo Giuseppe Piazzi si evince che viene ordinato di sistemare la fessura esistente in facciata e lungo la volta a botte della navata
1986 – intervento di consolidamento della facciata tramite l’inserimento di tiranti metallici. Inoltre
viene rifatto l’intonaco esterno previo scostamento dell’esistente, eseguita la ricorritura del manto di copertura con la sostituzione di parti strutturali. Vengono inoltre sostituiti i canali di gronda e le scossaline con nuovi manufatti in rame.
2004 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro conservativo