La chiesetta è posta all’estremo della piccola contrada ed è preceduta da piccolo sagrato quadrato in acciottolato circondato da muretto composto da pietre irregolari.
La facciata è semplice e liscia, protetta da largo sporto di gronda a due spioventi, al centro di essa l’ingresso principale costituito da una porta a due battenti con contorno di arenaria. Ai lati di quest’ultima due finestrelle in contorno di vivo sagomato con serramento e inferriata di sicurezza. Sopra la porta vi è una finestrella semicircolare in contorno di muratura.
Attraverso l’ingresso già descritto dotato di serramento in legno e seguito da bussola in legno d’abete, si perviene al locale della chiesa, è ad unica navata, suddivisa da lesene in due campate, coperta da volti a botte. Quattro finestrelle, due per lato, danno luce all’interno.
Il presbiterio rialzato di due gradini rispetto all’aula è preceduto dall’altare, ed è chiuso da preziosa cancellata in ferro battuto del ¿600 con eleganti guarnizioni in bronzo.
1575 – nel 1575 nella visita di San Carlo Borromeo l’edificio viene nominato con il nome di chiesetta di Redorta descritta con tetto coperto di tegole, con unico altare dedicato a S. Bernardo sotto una piccola volta dipinta.
1613 – da alcuni documenti risulta che nel 1613 il culto non viene più praticato all’interno della chiesa perché in rovina e non praticabile
1624 – dai documenti della visita del Card. Cornaro nel 1624 viene riportato che la struttura è crollata
1659 – nella visita pastorale di S. Greogorio Barbarigo non viene fatto alcun cenno alla chiesa di S. Bernardo, viene invece visitata per la prima volta la chiesetta di S. Elisabetta, costruita nuova per voto dagli abitanti della contrada di Bondione, probabilmente sui resti della precedente chiesa crollata
1982 – restauro generale dell’edificio