La facciata risulta delimitata superiormente dal timpano con la figura del “Padre Eterno” tra cherubini a rilievo e lateralmente da lesene binate in mattone a vista al cui interno sono ricavate due nicchie che accolgono le statue di S. Antonio Abate, a destra, e di S. Giuseppe, a sinistra. La zona inferiore si caratterizza per l’alto zoccolo in mattone a vista.
La parte centrale, dall’alto in basso, ospita il cartiglio della dedicazione, una finestra a lunettone, il mosaico raffigurante Maria Bambina in fasce e il portale di ingresso.
La struttura interna è a navata unica articolata in cinque campate, le dispari di lunghezza inferiore rispetto alle pari.
La prima e la quinta hanno pianta mistilinea con nicchie sulle pareti curve e copertura a tre vele.
Le campate centrali sono coperte da volta a botte.
Lungo tutto il cornicione corre un’iscrizione tratta dalla liturgia ambrosiana.
Sulla controfacciata, ai lati della bussola in legno, c’è una coppia di acquasantiere a colonna in marmo policromo scolpito.
Vicino all’ingresso centrale, sulla sinistra si apre una nicchia dove un tempo era collocato il battistero.
Sulla destra, invece, si accede alla cappella invernale.
Nella cappella di sinistra , chiusa da balaustra, troviamo il fonte battesimale; mentre quella di destra è dedicata alla Madonna del Rosario.
Nella parete destra del presbiterio, rialzato da gradini, è stato riutilizzato il tabernacolo settecentesco e di fianco una porta in noce conduce alla sacrestia.
Dietro l’altare maggiore è collocato l’organo opera n. 1046 della famiglia Vincenzo Mascioni di Cuvio (VA), costruito nel 1981 con 806 canne.
La cononica sorge addossata lateralmente al presbiterio.
1680 – La chiesa venne edificata a seguito del lascito di Carlo Invernizzi, nativo di Maggio ma trasferitosi a Roma.
1684 – La nuova chiesa fu benedetta nel 1684 da don Giuseppe Agudio, prevosto di Primaluna.
1857 – L’arcivescovo Carlo Bartolomeo Romilli distaccò Maggio dalla parrocchia di Cremeno che divenne così parrocchia autonoma con bolla arcivescovile emanata il 30 maggio 1857.
1899 – L’edificio sacro fu ampliato negli anni 1899/1900 su disegno dell’arch. don Enrico Locatelli parroco di Vergiate (VA) e sotto la direzione del capomastro Luigi Bianchi di Ballabio Inferiore. Fu raddoppiata la lunghezza della navata, fu aggiunto il coro e fu costruito il locale attiguo, destinato in parte a ripostiglio e in parte a sede della confraternita del Ss. Sacramento.
1905 – L’area presbiteriale venne decorata ad affresco da Romeo Rivetta nel 1905: sul semicatino del coro è dipinta la “Profezia di Salomone”.
1979 – La cappella di sinistra venne trasformata per accogliere il battistero: vennero restaurate le balaustre in marmo policromo, scolpito e intarsiato (scalpellini bellanesi, 1721) e spostato il fonte in marmo nero di Varenna sormontato da un ciborio in rame.
1988 – Una campagna di restauro delle superfici interne fu promossa da Giuseppe, Tiziano e Massimiliano Colombo in vista della consacrazione dell’edificio.
1989 – Il giorno 2 settembre 1989 la chiesa fu consacrata per mano del cardinale Carlo Maria Martini.
1993 – Si eseguirono lavori di restauro delle superfici esterne, conclusi dalla tinteggiatura di tutte le facciate e dal rifacimento della zoccolatura.