posta alla confluenza di due strade nella contrada di Ca’ Rottigni, ed edificata su una precedente edicola, la chiesa presenta la sua facciata verso ovest costituita da un ampio portico poggiante su due pilastri e quattro colonne sormontate da un locale chiuso. Il portico è delimitato da muretto continuo, interrotto solo frontalmente al centro, su cui si posano colonne e pilastri sopracitati. Sopra, dopo una cornice abbastanza alta, la facciata è ripartita da quattro lesene in tre scompari con al centro di ognuna un’ampia finestra rettangolare contornate in muratura. Il fronte è concluso dall’aggetto di falda con travetti a vista abbastanza sporgenti. Sotto il portico si trova l’ingresso principale con contorno in pietra sagomata ad arco, affiancato da due finestre con contorno simile a quello del portale e corredate di ampio gradino con funzione d’inginocchiatoio. Internamente la chiesa è ad una sola navata piuttosto alta e coperta da tetto a due spioventi con assito compatto a vista. Sulla parete sinistra si apre un’ampia finestra che da luce all’interno. A destra, verso il presbiterio, si apre una porta che conduce in un disimpegno che conduce o al coro o all’esterno della chiesa. Sopra l’ingresso si apre un’apertura rettangolare protetta da balaustra in legno che separa la navata dal coro posto sopra il portico d’entrata. Il presbiterio, separato con arco trionfale dall’aula, ha la stessa larghezza di quest’ultimo ed ha pianta semidecagonale coperto da volta ad ombrello, illuminato da una finestra aperta sulla parete destra. Un’apertura di porta a destra immette nel vano di sagrestia con suolo in marmette di graniglia e pareti intonacate a civile.
XVI – L’origine della chiesa risale almeno agli ultimi decenni del 1500, forse durante la cosiddetta «peste di S. Carlo» ed è confermata da un documento del 1613 che accenna alla “tribulina di Santa Maria delle Gratie in Pea”.
1630 – attorno al 1630 in concomitanza con la grande peste che colpì tutta la bergamasca, venne realizzata sulla preesistente edicola la chiesa.
1926 – nel 1926 venne commissionato al pittore gandinese Pietro Servalli, un affresco raffigurante l’epidemia di colera che colpì la comunità nel 1867 e causò la morte di 31 persone.
1970 – il 13 settembre 1970 venne incoronata la Madonna delle Grazie
1970 – negli anni settanta del XX secolo la chiesa fu sottoposta a locali lavori di restauro e rifacimento.
1994 – lavori di restauro alla torre campanaria