Preceduta da un discreto spazio di sagrato è delimitato da piccoli blocchi in granito ed è pavimentato in sampietrini di porfido. La chiesa presenta la sua facciata rivolta verso nord completamente realizzata in crespone locale. La facciata è dotata di zoccolatura poco sporgente, raccordata con sagome alla parete, ed è delimitata ai lati da due fasce verticali in crespone. La facciata è conclusa da una cornice che segna le due falde della copertura arricchita da archetti rampanti a sesto acuto. Al centro della facciata, di gusto romanico, è in opera un portale in marmo di Zandobbio dalle linee classiche, sormontato da coronamento di timpano triangolare. Più in alto, sopra il portale, un rosone circolare svasato verso l’esterno, con cornice sagomata e completo di serramento istoriato, porta luce alla navata. Il fianco est, unico altro prospetto visibile, è molto simile al fronte principale, con basamento continuo sporgente, dal quale s’innalzano le lesene in corrispondenza degli archi delle campate. Un coronamento, anch’esso sorretto da archetti a sesto acuto, completa la facciata laterale dotata di quattro rosoni circolari in corrispondenza di ogni campata e di ingresso laterale. Attraverso l’ingresso principale mediante, discesa una scala ad andamento semicircolare di sette gradini, si perviene al vano della chiesa, che presenta una sola navata suddivisa da lesene ed archi a sesto acuti in quattro campate con ai lati cappelle ampie e discretamente profonde, tra loro comunicanti. La navata in ogni sua campata è coperta da volte a crociera, mentre le cappelle laterali da arco a sesto acuto. Il presbiterio è più ristretto rispetto alla navata; ha pianta rettangolare coperta da volte a sesto acuto incrociato, e si completa nel coro a pianta poligonale, coperto da volte ad ombrello con lunette. La luce naturale perviene dall’esterno mediante il rosone in facciata e dagli altri rosoni posti ai lati, uno per ogni cappella, tranne nelle due nella prima campata ove sono chiuse e sul presbiterio ove il rosone è solo sul lato ovest. La decorazione è molto fitta di motivi decorazioni di carattere geometrico. Sulle lesene sono dipinte a fresco le figure dei Santi Francesco, Giorgio, Antonio Abate, Paolo, Sebastiano, Giovani ed Agostino.
XV – Il nucleo iniziale del complesso del “Paradiso” che sorge nell’antica contrada Canépa, fu costituito dal Convento delle Monache di S. Chiara e dall’annessa Cappella, risale alla metà del secolo XV. Nello stesso periodo, a fianco del Convento, si aprì anche un Ospizio per viandanti e poveri. Nel 1486 constatato che più nessuna utilità veniva da questo ospizio, si decise di invitare alcuni religiosi ad abitarvi, perché officiassero la vicina Chiesa di S. Alessandro a vantaggio degli abitanti del rione. Nel 1488 i Padri Serviti Benedetto, Mariano e Francesco, tutti e tre nativi di Clusone, presero in consegna i locali e il terreno adiacente e iniziarono la loro attività pastorale, la quale andò sviluppandosi fruttuosamente, fino alla trasformazione dell’Ospizio in un vero piccolo Convento e alla costruzione di una Cappella col titolo di “S. Maria del Paradiso”, titolo abbastanza abituale per i luoghi di culto dei Serviti
1495 – la primitiva cappella tu ampliata una prima volta nel 1495
1517 – nel 1517 ci furono interventi strutturali
1526 – il 27 luglio 1526 in questa chiesa venne ucciso Bonicelli Ventura, per cui fu necessaria una canonica benedizione, eseguita dal Rev. Arciprete Baradello
1565 – nel 1565 ci furono dei significativi lavori dei restauro, la data è scolpita in alto sul fregio di pietra della facciata. In questa ristrutturazione, per la facciata e per la parete orientale, si utilizzarono le pietre riquadrate ricavate dalle cave del circondario.
1734 – nel 1734 venne sostituito il soffitto trabeato con una struttura a volta unica che rimarrà in opera fino al 1882
1882 – lavori di restauro e modifiche alla chiesa tra cui il rifacimento della copertura
1883 – il 26 settembre 1883 durante i lavori di restauro una parte della chiesa crollò uccidendo due persone e ferendone una terza
1884 – la chiesa venne chiusa al culto per un periodo compreso tra il 1884 e il 1902. La chiusura fu dovuta alla instabilità di una parte del volta sopra l’aula. La chiesa venne riaperta al culto nel 1902 dopo che l’arch. Muzio la riformò totalmente
1897 – decorazione dell’interno su stile quattrocentesco realizzato tra il 1897 e il 1901
1902 – la riapertura definitiva avvenne il 2 agosto 1902 con la grande festa del “Perdono d’Assisi”
1902 – il 30 luglio 1902 il vescovo di Bobbio Pasquale Morzenti benedì la chiesa
1924 – decorazioni a fresco di santi sulle lesene
1930 – nel 1930 la chiesa viene dotata di nuovo organo
1941 – sulla parete di destra del presbiterio, fu collocato il banco presidenziale, opera finanziata dalle sorelle Savoldelli Maria e Lucia.
1953 – nel 1953 venne rifatta la pavimentazione del presbiterio della chiesa in marmo di Camerata
1956 – nel 1956 venne posta una nuova balaustra in corrispondenza dell’arco trionfale
1963 – nel 1963 venne rifatta la pavimentazione della navata della chiesa in marmo di Camerata
1972 – nel 1972 vennero attuate della modifiche sul presbiterio per adattarlo alle direttive del concilio Vaticano II
1992 – le porte degli ingressi sono state posate negli anni 1992-1993 su piste tematiche; l’esterno è in bronzo cesellato, mentre0 l’interno è rivestito dagli sbalzi in rame, approntati dall’artista per le fusioni e poi cesellati