Questa chiesa è posta nella parte alta del paese; la strada carrale, molto ripida, termina proprio sulla sua piazzetta. Ha una facciata particolare, con pianta semiesagonale, quasi fosse un’abside. I tre lati sugli spigoli presentano lesene in malta, che si raccordano in sommità, dando luogo ad una fascia corrente, che si sviluppa a forma di guscio portando la gronda della copertura. Il settore centrale però continua sopra il tetto a modo di padiglione sagomato e pure coperto con coppi e reca dipinto nello sfondato il nome di Maria. Detto settore presenta l’ingresso principale con contorno in pietra di Sarnico, e sopra l’apertura una finestra strombata porta luce internamente alla chiesa; i due settori inclinati della facciata presentano due finestre con contorno in pietra arenaria e sono dotati di inferriata. Sul lato posto a sud è presente l’ingresso secondario affiancato dal piccolo campanile . Internamente la chiesa è ad una sola navata, suddivisa da lesene in tre campate, la prima delle quali ha logicamente pianta semiesagonale. Le lesene reggono un cornicione non praticabile, sopra il quale si impostano le volte della copertura. La prima campata è coperta da una sorta di catino a spicchi. Il presbiterio, di poco più stretto della navata, ha pianta rettangolare, coperto da volta a vela e decorato da cinque medaglie ovali. Il presbiterio si completa poi con piccola abside, dove è addossato l’altare maggiore in stucco dipinto.
1599 – in un documento del 1599 la chiesa risulta edificata e dedicata alla Beata Vergine del Dossello.
1614 – negli atti della Visita Pastorale del 1614 è menzionata come Oratorio della Madonna in cima la terra, mentre è detta Natività della Beata Vergine in un documento del 1634, e in altro del 1667 della Beata Vergine dello Spasimo.
1711 – L’arciprete Antonio Gallo la descriveva cosi:” L’oratorio della Beata Vergine situato sopra la terra di Endine con un solo Altare troppo angusto, colla sua pietra amovibile. Dicesi esser stato fabbricato dalla Pietà della Famiglia Federici abitante in Endine, qual pure l’ha sempre governato, è provvista di sagrestia e necessari supellettili.
1753 – nel 1753 la chiesa venne ampliata per volontà del popolo di Endine.
1886 – negli atti della Visita Pastorale si trova che la chiesa è titolata alla Beata Vergine delle Grazie.
1909 – il preesistente altare di stucco fu sostituito con altro di legno.
1953 – vennero collocate nel campanile tre nuove campane.
1990 – sulla sommità del campanile fu posata, con l’impiego di un elicottero, una statua in bronzo dorato della Madonna, opera dello scultore Alberto Meli di Luzzana