posta in prossimità della Cascina Castellana, la chiesa di S. Faustino e Giovita è un tempio a pianta circolare esternamente finito con intonaco rustico e concluso con una cornice piana in muratura. L’ingresso alla chiesa, posto a nord, presenta un’apertura con contorno in pietra arenaria completo di fregio e coronamento. Attraverso questa apertura con porta in legno rivestita in lamiera, si perviene al vano della chiesa che presenta alle pareti otto coppie di lesene binate, realizzate in stucco lucido dipinto a finto marmo con capitelli ioni sempre in stucco che reggono una trabeazione completa di fregio e piccolo cornicione in stucco che corre lungo tutto il perimetro della chiesa e sopra il quale si imposta la tazza che presente delle finestre semicircolari ai lati, complete delle relative strombature di raccordo alla tazza. L’altare è in stucco con il solo paliotto in marmo.
1575 – in occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 7 ottobre 1575, la parrocchia di Calcinate risultava godere di un beneficio pari a 200 scudi aurei, di cui era titolare il parroco Guido de Passis, investito della dignità di vicario foraneo. Entro la circoscrizione parrocchiale, si legge che era compresa la piccola chiesa campestre dei Santi Faustino e Giovita. Nella relazione si legge una nota dove viene indicato di restaurare l’altare maggiore e sistemato in modo migliore il bacino dell’acqua santa
1666 – nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, si legge che entro la circoscrizione della parrocchia era compresa anche la chiesa campestre dedicata ai Santi Faustino e Giovita
1800 – la chiesa sorgeva appena a nord-est della cascina Castellana, nei pressi quindi dell’antico villaggio di Balbiaco. Fu demolita nei primi decenni del 1800 e ricostruita nelle forme attuali, accanto alla strada nel 1845.